Sergej Lavrov e le supercazzole russe
Sergej Lavrov prende in giro l’umanità. Il no russo all’incontro romano attiene a un fatto ben più dirimente riguardo all’invasione russa in Ucraina
Sergej Lavrov e le supercazzole russe
Sergej Lavrov prende in giro l’umanità. Il no russo all’incontro romano attiene a un fatto ben più dirimente riguardo all’invasione russa in Ucraina
Sergej Lavrov e le supercazzole russe
Sergej Lavrov prende in giro l’umanità. Il no russo all’incontro romano attiene a un fatto ben più dirimente riguardo all’invasione russa in Ucraina
Sergej (Lavrov) prende in giro l’umanità. Il no russo ai colloqui in Vaticano per arrivare a una tregua in Ucraina non è dovuto al fatto che la Russia e l’Ucraina son Paesi a maggioranza ortodossa, il che non renderebbe elegante – secondo il ministro degli Esteri di Putin – farli incontrare nello Stato, appunto il Vaticano, simbolo e cuore del cattolicesimo. Queste son sciocchezze da scuola (ex) sovietica, alla Breznev.
Il no russo all’incontro romano attiene a un fatto ben più dirimente riguardo all’invasione russa in Ucraina. Ovvero che non si è ancora voluto trovare un terreno comune su cui trattare una tregua (per i più ottimisti, una pace) fra Kiev e Mosca. Il che dovrebbe suggerire una cosa a quanti in Occidente – a cominciare dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump – stanno cercando con insistenza di arrivare a un accordo fra Kiev e Mosca: se Putin vuol parlare seriamente di un accordo è arrivato il tempo che la finisca con i giochi di parole. Vaticano o no.
di Massimiliano lenzi
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Kate Middleton suona il piano insieme alla figlia Charlotte per il concerto di Natale
L’ambasciata russa attacca l’Italia: “Politica imita il peggio dell’Ucraina”
Zelensky nel discorso di Natale: “Ognuno di noi si augura la morte di Putin, ma a Dio chiediamo solo pace”