
Si vendono bambini e organi in cambio di cibo
Quello che sta accadendo in Afghanistan è un vero e proprio disastro umanitario. Il Paese è al collasso economico inasprito da una pungente crisi alimentare: la popolazione è al limite. Le famiglie, per disperazione, adottano delle misure dolorose per sopravvivere.
Si vendono bambini e organi in cambio di cibo
Quello che sta accadendo in Afghanistan è un vero e proprio disastro umanitario. Il Paese è al collasso economico inasprito da una pungente crisi alimentare: la popolazione è al limite. Le famiglie, per disperazione, adottano delle misure dolorose per sopravvivere.
Si vendono bambini e organi in cambio di cibo
Quello che sta accadendo in Afghanistan è un vero e proprio disastro umanitario. Il Paese è al collasso economico inasprito da una pungente crisi alimentare: la popolazione è al limite. Le famiglie, per disperazione, adottano delle misure dolorose per sopravvivere.
Quello che sta accadendo in Afghanistan è un vero e proprio disastro umanitario. Il Paese è al collasso economico inasprito da una pungente crisi alimentare: la popolazione è al limite. Le famiglie, per disperazione, adottano delle misure dolorose per sopravvivere.
Circa sei mesi fa gli Stati Uniti dichiararono di aver compiuto la loro missione e così, dopo venti anni di occupazione militare internazionale, l’Afghanistan è ritornato sotto l’egemonia dell’Emirato Islamico dei talebani. Chiudendo il confronto con i Paesi occidentali – prima fornitori di aiuti economici – questi hanno di fatto riportato il Paese in una condizione di estrema povertà: le risorse scarseggiano in maniera allarmante, i prezzi dei beni di prima necessità aumentano a dismisura e ancora una volta (come sempre) a rimetterci sono i civili. Si tratta di un vero e proprio disastro umanitario, inasprito da un potente collasso economico e da una pungente crisi alimentare: la popolazione è al limite, sta letteralmente morendo di fame e milioni di bambini sono a rischio malnutrizione anche a causa dei pessimi servizi sanitari di base.
È successo qualche mese fa a Kabul a otto fratelli – quattro maschi e quattro femmine, orfani di madre e padre. Le famiglie, in genere numerose, sono allo stremo e ridotte in condizioni di estrema indigenza. Pertanto, per disperazione, cercano una soluzione – se tale si può chiamare – adottando misure dolorose per poter sopravvivere: alcune danno in sposa le proprie figlie a volte nemmeno adolescenti mentre altre vendono i bambini anche di pochi mesi a organizzazioni criminali in cambio di centinaia di euro, sufficienti appena per sfamare per pochi mesi i restanti membri del nucleo o per ripagare i debiti contratti.
Allontanare un figlio è una ferita enorme che specialmente la madre si porterà dentro per sempre. Ma c’è anche chi lo sfregio se lo fa incidere sulla pelle: ci sono genitori che per cercare di sfuggire alla morte si privano di organi (in genere dei reni), venduti clandestinamente al mercato nero. I trafficanti ottengono grossi guadagni facendo leva sulle debolezze e sulle carenze della gente, illudendola e proponendo soluzioni illecite e indegne in cambio di misere contropartite economiche.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno vengono eseguiti nel mondo più di sessantamila trapianti di reni, diecimila dei quali comprati al mercato nero. Privarsi di un organo seppur non indispensabile rappresenta comunque un rischio che può causare gravi problemi di salute. I civili afghani stanno soffrendo e i loro diritti civili acquisiti negli anni vengono ora nuovamente calpestati.
Il Paese vive un drammatico stato di emergenza – soprattutto di insicurezza alimentare – aggravato dalle rigide temperature invernali. Come mai in precedenza, l’Onu ha chiesto cinque miliardi di dollari per aiutare l’Afghanistan e diverse organizzazioni umanitarie stanno fornendo assistenza. Se non si procede urgentemente con aiuti cospicui per la popolazione e con una forma di dialogo con il nuovo governo, l’Afghanistan verrà sommerso in toto da una delle sciagure umanitarie più gravi della storia recente.
di Lucia Valentini
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Tag: Afghanistan
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