Terremoto di magnitudo 7.7 in Birmania. Almeno 144 morti ma “si temono migliaia di vittime” – IL VIDEO
Un terremoto devastante di magnitudo 7.7 ha colpito la Birmania centrale questa mattina, avvertito anche in Thailandia e Cina meridionale. A Bangkok, a 1.400 chilometri dall’epicentro, è crollato un grattacielo in costruzione

Aggiornamento h 17
In Myanmar è di almeno 144 morti e 732 feriti l’ultimo bilancio ufficiale delle vittime del terremoto di magnitudo 7.7 registrato questa mattina. Lo riferisce l’agenzia Xinhua sulla base di quanto reso noto dalle autorità del Paese in cui al potere c’è dal 2021 una giunta militare.
Cos’è successo?
Un terremoto devastante di magnitudo 7.7 ha colpito la Birmania centrale questa mattina, seminando morte e distruzione in tutto il Sud Est asiatico. Il sisma è stato avvertito anche in Thailandia e Cina meridionale. A Bangkok, a oltre 1.400 chilometri di distanza dall’epicentro, è crollato un grattacielo di 30 piani in costruzione: le autorità cercano gli almeno 43 dispersi. Alcuni operai sono stati tratti in salvo, lo rendono noto i servizi medici thailandesi, citati dal The Guardian. Le autorità Thailandesi hanno ordinato l’immediata evacuazione di tutti gli edifici e i negozi per il timore di cedimenti strutturali e di nuove scosse. Poco dopo la prima, infatti, se ne è registrata una seconda di magnitudo 5.5. Anche la metropolitana della capitale è stata chiusa.
Si temono migliaia di vittime
Si temono migliaia di morti. Numerose le persone disperse. L’US Geological Survey ha diramato un’allerta rossa per vittime e danni dopo il violentissimo terremoto. Sul suo sito web si legge che “è probabile che si verifichino numerose vittime e danni ingenti e che il disastro sia molto diffuso”. L’agenzia afferma che “è probabile che si verifichino migliaia di decessi”. Lo riporta Sky News.
Poco si sa sulla situazione birmana, anche a causa delle gravi carenze infrastrutturali che rendono in questo momento complicati i soccorsi e la raccolta di informazioni. È di almeno 25 morti il bilancio finora accertato in Myanmar. Ci sarebbero almeno 20 morti a Mandalay, rimasti intrappolati nella moschea dove si stava svolgendo la preghiera del venerdì. Testimoni riferiscono – al sito Myanmar Now – che diverse parti dello storico palazzo Mandalay Palace della città sono state particolarmente danneggiate. Inoltre, un ponte a Sagaing Township (nella regione di Sagaing) è stato completamente distrutto dal violentissimo terremoto.
Tra gli edifici collassati in Myanmar c’è anche il dipartimento di emergenza dell’ospedale di Naypyidaw.
L’epicentro del violento terremoto a 17 km di profondità
L’epicentro è stato individuato a 17 chilometri di profondità, classificando il terremoto come superficiale. E per questo più pericoloso di quelli profondi. L’energia rilasciata è infatti molto maggiore e prossima alla superficie terrestre, provocando scosse più forti e maggiori danni alle strutture. La Birmania, a causa della collisione tra le placche eurasiatica e indo-australiana, è un’area con un elevato livello di pericolosità sismica. Secondo i parametri dei terremoti dell’International Sismological Centre, nel Paese e nelle sue vicinanze si sono verificati ogni anno circa 140 eventi con magnitudo maggiore o uguale a 3.0, dal 1990 al 2019.
Stato di emergenza dopo il terremoto
La giunta militare al potere in Myanmar ha decretato lo stato di emergenza in sei regioni. E ha lanciato una richiesta di aiuti umanitari internazionali. L’India si è detta disponibile a inviare aiuti. Inoltre, secondo quanto riferisce il quotidiano The Global Newlight of Myanmar, i danni includono anche il crollo del ponte Dotehtawadi sulla Yangon-Mandalay Expressway e diverse porzioni della Yangon-Mandalay Expressway. Crolli che hanno causato la chiusura di molte strade.
Di Umberto Cascone
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