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Trump insulta una giornalista sull’Air Force One per le domande su Epstein: “Stai zitta, porcellina” -IL VIDEO

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“Stai zitta, porcellina”. Donald Trump risponde così a una giornalista che gli ha chiesto della sua relazione con Jeffrey Epstein e della polemica riaperta dopo la pubblicazione delle mail del presidente degli Stati Uniti con l’ex finanziere

Trump giornalista

Trump insulta una giornalista sull’Air Force One per le domande su Epstein: “Stai zitta, porcellina” -IL VIDEO

“Stai zitta, porcellina”. Donald Trump risponde così a una giornalista che gli ha chiesto della sua relazione con Jeffrey Epstein e della polemica riaperta dopo la pubblicazione delle mail del presidente degli Stati Uniti con l’ex finanziere

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Trump insulta una giornalista sull’Air Force One per le domande su Epstein: “Stai zitta, porcellina” -IL VIDEO

“Stai zitta, porcellina”. Donald Trump risponde così a una giornalista che gli ha chiesto della sua relazione con Jeffrey Epstein e della polemica riaperta dopo la pubblicazione delle mail del presidente degli Stati Uniti con l’ex finanziere

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“Stai zitta, porcellina”. Donald Trump risponde così a una giornalista che, a bordo dell’Air Force One, gli ha chiesto della sua relazione con Jeffrey Epstein e della polemica riaperta dopo la pubblicazione delle mail del presidente degli Stati Uniti con l’ex finanziere. Trump non ci ha pensato due volte e ha insultato la giornalista: “Stai zitta, porcellina”, per altri tradotto in “Stai zitta, cicciona”. Che si sia trattato di un insulto o di body shaming, in entrambi i casi, sono parole pesanti quelle pronunciate – con leggerezza e superficialità (disarmanti) – dal tycoon.

Non è una novità che l’attuale presidente degli Usa non abbia un buon rapporto con la stampa. Sono numerosissimi, infatti, gli episodi che hanno visto protagonista la stampa dall’insediamento del tycoon all Casa Bianca. Solo per citare alcuni esempi, basti pensare allo storico quotidiano “The New York Times”, citato in giudizio da Trump. Il quale ha chiesto la bellezza di 15 miliardi di dollari di risarcimento per una copertura, a suo dire, scorretta e poco obiettiva.

E ancora, neanche un mese fa, decine di giornalisti hanno lasciato il Pentagono in segno di protesta contro le nuove restrizioni imposte dall’amministrazione Trump. E, infine, il terremoto che ha investito il colosso BBC. Contro cui il tycoon ha già dichiarato che farà causa per 5 miliardi di dollari, dopo la trasmissione di una traduzione errata di un suo discorso.

Un errore costato davvero caro ad una delle più famose reti televisive inglesi, tanto che il direttore generale Tim Davie e la CEO Deborah Turness si sono dimessi.

Quelli citati potrebbero sembrare episodi “scollegati” da quell’offesa “cicciona/ porcellina” che Trump ha rivolto alla giornalista. E, invece, ci dicono molto dell’aria che tira nel giornalismo statunitense. Ma soprattutto, quella “battuta” (se così si può definire) ci dice quanto poco rispetto ci sia da parte di un presidente americano per chiunque voglia provare ad andare contro “il suo pensiero” o semplicemente voglia svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, ovvero, facendo domande scomode.

Di Claudia Burgio

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