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Ucraina: Witkoff oggi a Mosca. Trump: “Ci sono buone probabilità di raggiungere un accordo”

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Venti di pace nella guerra tra Ucraina e Russia? L’inviato del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, si reca oggi a Mosca

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Ucraina: Witkoff oggi a Mosca. Trump: “Ci sono buone probabilità di raggiungere un accordo”

Venti di pace nella guerra tra Ucraina e Russia? L’inviato del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, si reca oggi a Mosca

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Ucraina: Witkoff oggi a Mosca. Trump: “Ci sono buone probabilità di raggiungere un accordo”

Venti di pace nella guerra tra Ucraina e Russia? L’inviato del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, si reca oggi a Mosca

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L’inviato del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, si recherà a Mosca lunedì, ha dichiarato un funzionario statunitense, mentre Washington spinge per porre fine alla guerra della Russia contro la vicina Ucraina.

La notizia della visita di Witkoff, prevista per martedì per i colloqui con il presidente russo Vladimir Putin, segue le trattative di oggi in Florida tra alti funzionari dell’amministrazione Trump e una delegazione ucraina.


I colloqui in Florida sono stati “molto produttivi”, ma “resta ancora lavoro da fare”. E’ quanto ha detto il segretario di Stato, Marco Rubio, parlando con i giornalisti insieme al capo negoziatore ucraino, Rustem Umerov che anche ha salutato i colloqui come “produttivi e di successo”.


“Questi sono giorni importanti, e molto può cambiare”. È quanto afferma Volodymyr Zelensky nel post su X in cui riferisce di aver parlato con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, sottolineando che “continueremo il nostro colloquio nei prossimi giorni”. “Ci stiamo coordinando a stretto contatto e nei nostri sforzi, e gli sforzi di tutti i nostri partner, le nostre misure congiunte e le nostre posizioni condivise saranno estremamente efficaci”, aggiunge il presidente ucraino. “Mark, grazie per il tuo sostegno”, conclude Zelensky.

“Noi manteniamo pieno coordinamento con la commissione europea e sono grato per il sostegno”. E’ quanto scrive Volodymyr Zelensky nel post su X in cui riferisce della telefonata oggi con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, con la quale ha “discusso la situazione diplomatica e condiviso un’intesa sulle questioni chiave”. 

“E’ anche importante che Ursula riservi una stretta attenzione alla necessità di rafforzare la nostra resilienza di fronte ai costanti attacchi della Russia alle nostre infrastrutture e al settore energetico”, conclude il presidente ucraino.


E’ iniziata la nuova riunione tra la delegazione di Kiev e i rappresentanti dell’amministrazione Trump per discutere un piano di pace per mettere fine la guerra in Ucraina. La delegazione ucraina inviata in Florida per approfondire il piano di pace corretto a Ginevra comprende, oltre al capo delegazione, il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale Rustem Umerov, che prende il posto del fedelissimo di Zelensky Andryi Yermak, di cui era il ‘numero due’, Aleksandr Berz, già consigliere di Yermak. 

Il direttore dell’intelligence militare Kirill Budanov, inserito nell’elenco ufficiale dei componenti della delegazione, non è partito per gli Stati Uniti. Sono arrivati invece negli Usa il vice direttore dell’intelligence della difesa, Vadim Skibitsky, il capo di stato maggiore, Andriy Hnatov e il direttore dell’intelligence estera, Oleg Ivashchenko. 

Da parte americana siedono al tavolo delle trattative il segretario di Stato, Marco Rubio, l’inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, e il genero di Trump, Jared Kushner.

“Non si tratta solo di accordi di pace, ma si tratta di creare la strada che mantenga l’Ucraina sovrana, indipendente e prospera”, ha detto Rubio in apertura dei colloqui con la delegazione di Kiev.


Venti di pace nella guerra tra Ucraina e Russia? Una delegazione di Kiev, guidata da Rustem Umerov e incaricata di portare avanti negoziati, arriverà nelle prossime ore a Miami, in Florida, dove incontrerà l’inviato speciale di Donald Trump Steve Witkoff e il genero del presidente americano Jared Kushner. Lo scrive Axios citando fonti ucraine, secondo le quali della delegazione fanno parte anche il vice ministro degli Esteri di Kiev Sergiy Kyslytsya, il capo di stato maggiore ucraino Andrii Hnatov e funzionari dell’intelligence ucraina. Fonti Usa rivelano che all’incontro è atteso anche il segretario di Stato americano Marco Rubio.

Prosegue il dialogo basato sui punti di Ginevra. La diplomazia rimane attiva. La delegazione ucraina è già negli Stati Uniti”, ha scritto il Presidente ucraino Volodymir Zelensky in un post. “Gli americani stanno dimostrando un approccio costruttivo e nei prossimi giorni sarà fattibile definire i passi per determinare come portare la guerra a una fine dignitosa”, ha aggiunto. 

“La delegazione ucraina ha le direttive necessarie e mi aspetto che i ragazzi lavorino seguendo le chiare priorità dell’Ucraine”, ha sottolineato Zelensky, dopo che nelle ultime ore il segretario del Consiglio di sicurezza Rustem Umerov ha preso il posto del suo braccio destro Yermak alla guida del team di negoziatori. 

Il Presidente francese Emmanuel Macron riceverà Volodymir Zelensky lunedì a Parigi, rende noto l’Eliseo. Macron e Zelensky “discuteranno della situazione e delle condizioni per una pace giusta e duratura nella continuità delle discussioni di Ginevra e del piano americano e di una stretta concertazione con i nostri partner europei. 

Ugualmente faranno il punto sul lavoro avviato sulle garanzie di sicurezza nel quadro della coalizione dei volontari”, ha spiegato l’Eliseo. I due presidenti si erano visti a Parigi il 17 novembre scorso.

Il piano di Orban

“L’Ucraina dovrà diventare uno Stato cuscinetto tra Russia e Nato”. Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha sintetizzato così la sua visione per il futuro di Kiev in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt. Secondo il premier, il dopoguerra dovrà portare a “concessioni territoriali inevitabili” a favore di Mosca. Orbán immagina un accordo internazionale in cui “i territori negoziati resteranno sotto controllo russo”, mentre “tutte le terre a ovest di quella linea – fino al confine orientale della Nato – costituiranno uno Stato ucraino ridotto”. Il leader ungherese propone inoltre di “limitare dimensioni e capacità delle forze armate ucraine” presenti nella zona cuscinetto.

Le dichiarazioni giungono all’indomani della sua controversa visita a Mosca, durante la quale ha incontrato Vladimir Putin sostenendo la necessità di un’intesa rapida per chiudere il conflitto, anche al fine di garantire “approvvigionamenti energetici stabili e favorevoli” per l’Ungheria. “È tempo di abbandonare le illusioni e affrontare la realtà delineata nel piano di pace statunitense in 28 punti”, ha affermato Orban, avvertendo che ulteriori ritardi “favoriranno la Russia, non l’Ucraina”, e comporteranno nuove perdite “di territori e vite umane”.

Secondo Orban, lo stesso piano americano prevederebbe anche una graduale reintegrazione della Russia nell’economia mondiale: “Le sanzioni saranno revocate nel tempo, i beni congelati serviranno a creare fondi di investimento Usa-Russia e le relazioni commerciali riprenderanno”. Il premier ha infine smentito che i fondi russi contribuiscano al sostegno finanziario di Kiev: “La favola secondo cui gli europei stanno finanziando la guerra con il denaro russo è finita”.

Ucraina: Zelensky annuncia sanzioni contro Rosneft, Lukoil e responsabili attacchi droni

L’Ucraina introduce sanzioni contro aziende che fanno capo a Rosneft e Lukoil “sincronizzando le misure adottate con quelle degli Stati Uniti”, e contro “gli assassini che organizzano la sistematica distruzione dell’Ucraina con i droni”.

Come ha spiegato il Presidente, Volodymir Zelensky, in un post, “tali misure saranno coordinate con i partner in modo che il mondo possa esercitare pressioni sull’aggressore esattamente nello stesso modo necessario per indebolire la capacità della Russia di fare la guerra, in modo che i killer russi sentano davvero la pressione”. Le priorità chiave della politica sanzionatoria di Kiev da qui alla fine dell’anno saranno, ha aggiunto Zelensky, “la ulteriore sincronizzazione delle sanzioni con i partner, la preparazione del 20esimo pacchetto di sanzioni Ue, l’inasprimento delle restrizioni sulla Flotta ombra, la produzione militare russa, i collaborazionisti e i propagandisti”. 

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