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Von der Leyen: “Sono giorni decisivi per l’Europa”. Vertice Ue adotta conclusioni sull’Ucraina a 26

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A Bruxelles il Consiglio europeo, con un’agenda che tocca alcune delle questioni più cruciali per l’UE. Von der Leyen: “il Libro bianco al centro della discussione”

Von der Leyen: “Sono giorni decisivi per l’Europa”. Vertice Ue adotta conclusioni sull’Ucraina a 26

A Bruxelles il Consiglio europeo, con un’agenda che tocca alcune delle questioni più cruciali per l’UE. Von der Leyen: “il Libro bianco al centro della discussione”

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Von der Leyen: “Sono giorni decisivi per l’Europa”. Vertice Ue adotta conclusioni sull’Ucraina a 26

A Bruxelles il Consiglio europeo, con un’agenda che tocca alcune delle questioni più cruciali per l’UE. Von der Leyen: “il Libro bianco al centro della discussione”

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I leader dell’UE, riuniti al Consiglio europeo, hanno approvato le conclusioni sull’Ucraina con il consenso di 26 Stati membri, mentre l’Ungheria si è nuovamente dissociata, come già accaduto due settimane fa durante il vertice straordinario.

Questa mattina, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in videoconferenza alla sessione di lavoro, aggiornando i leader sugli ultimi attacchi russi, sui suoi contatti recenti con l’amministrazione statunitense e sui passi necessari per raggiungere un cessate il fuoco verificabile e avviare negoziati di pace.

Secondo una fonte diplomatica, i leader hanno esaminato la situazione sul campo e lo stato dei colloqui mediati dagli Stati Uniti. “Si è concordato che attualmente non sono in corso veri negoziati”, ha riferito la fonte, aggiungendo che si è discusso delle strategie più efficaci per influenzare il processo. Inoltre, molti leader hanno ribadito l’importanza di accelerare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’UE.

È in corso a Bruxelles il Consiglio europeo, con un’agenda che tocca alcune delle questioni più cruciali per il Vecchio Continente: dalla competitività al riarmo, fino al conflitto in Ucraina. Il vertice dei 27 leader dell’Ue è chiamato a dare seguito al Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, affrontando i recenti sviluppi della guerra russo-ucraina e le prossime tappe in materia di difesa. Tra i temi all’ordine del giorno figurano anche il prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp), la gestione della migrazione e le tensioni in Medio Oriente.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa ai lavori dopo aver preso parte, questa mattina, al pre-vertice di Ecr con il primo ministro ceco Petr Fiala, l’omologo belga Bart De Wever e l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, presidente dei Conservatori e riformisti europei. Meloni ha poi co-presieduto insieme a Paesi Bassi e Danimarca la riunione di coordinamento sulla migrazione, alla quale si sono uniti i leader di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Grecia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Svezia e Ungheria.

All’incontro era presente anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “Questi sono giorni decisivi per l’Europa. Abbiamo un’agenda fitta per il Consiglio europeo”, ha spiegato il capo dell’esecutivo Ue, a margine del prevertice del Ppe. “Naturalmente – ha aggiunto – discuteremo dell’Ucraina, di come arrivare finalmente a una pace giusta. Ma siamo sfidati nella nostra competitività e siamo sfidati nella nostra agenda sulla sicurezza. Quindi, il tema della competitività sarà importante per questo Consiglio europeo”. Inoltre, “il Libro bianco, il nuovo piano per la sicurezza saranno anche al centro della discussione che avremo oggi”. 

A margine dei lavori del Consiglio, Meloni e von der Leyen hanno avuto un faccia a faccia. Il colloquio, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha consentito di approfondire i temi all’ordine del giorno” del summit, “a partire dal rilancio della competitività e dal rafforzamento della difesa in tutti i suoi ambiti, concentrandosi in particolare sugli aspetti relativi al finanziamento degli investimenti”. A questo riguardo, Meloni “ha ribadito la necessità di porre l’accento sulla partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso il modello Invest-Eu, come proposto da parte italiana”, e su “strumenti europei davvero comuni” che “non pesino direttamente sul debito degli Stati“, viene spiegato.

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