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Un accordo in Africa e il ruolo Ue

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La Cina ha annunciato un accordo di cooperazione con la Francia in Paesi terzi che prevede il cofinanziamento di sette progetti, di cui sei in Africa, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di dollari. Queste iniziative nazionali dovrebbero essere inserite all’interno d’una cornice di politiche europee condivise.
Francia Cina Africa

Un accordo in Africa e il ruolo Ue

La Cina ha annunciato un accordo di cooperazione con la Francia in Paesi terzi che prevede il cofinanziamento di sette progetti, di cui sei in Africa, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di dollari. Queste iniziative nazionali dovrebbero essere inserite all’interno d’una cornice di politiche europee condivise.
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Un accordo in Africa e il ruolo Ue

La Cina ha annunciato un accordo di cooperazione con la Francia in Paesi terzi che prevede il cofinanziamento di sette progetti, di cui sei in Africa, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di dollari. Queste iniziative nazionali dovrebbero essere inserite all’interno d’una cornice di politiche europee condivise.
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La Cina ha annunciato un accordo di cooperazione con la Francia in Paesi terzi che prevede il cofinanziamento di sette progetti, di cui ben sei in Africa, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di dollari. A dare la notizia è il quotidiano francese “Le Monde” che sottolinea come la Francia non avesse intenzione di svelare l’intesa, annunciata invece dai cinesi. Nei giorni in cui l’Unione europea incontra i vertici dei Paesi africani e torna a interessarsi al Continente Nero, la cooperazione franco-cinese può cambiare qualcosa per la politica Ue verso l’Africa? Anche no. Che singoli Stati europei abbiano loro politiche è cosa naturale. L’ha fatto la Germania nell’Europa dell’Est e lo fa la Francia in Africa. Il punto di sintesi ideale sarebbe che queste iniziative nazionali si inserissero all’interno d’una cornice di politiche europee condivise. Nell’accordo fra cinesi e francesi, tra i progetti più importanti, c’è la depurazione delle acque reflue a Dakar. Bene. Resta un punto, riguardo all’espansionismo cinese in Africa (con Pechino che ha investito negli anni molti soldi in zone di influenza, puntando alle materie prime) e riguarda il Bri (Belt and Road Iniziative), la nuova via della Seta cui l’Ue vuole opporre, in Africa, la propria concorrenza economica e d’influenza. Se l’accordo franco-cinese aiuterà a contrastare il predominio di Pechino – che comincia a esser stanca delle troppe spese in Africa, che rischiano di diventare debito – sarà cosa buona anche per l’Unione europea.   di Massimiliano Lenzi

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