Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Un disegno in Russia toglie la libertà

La storia della tredicenne Masha e di suo padre Aleksej è una storia di soprusi e di vergogna perpetrati in Russia contro chi non vuole obbedire

|

Un disegno in Russia toglie la libertà

La storia della tredicenne Masha e di suo padre Aleksej è una storia di soprusi e di vergogna perpetrati in Russia contro chi non vuole obbedire

|

Un disegno in Russia toglie la libertà

La storia della tredicenne Masha e di suo padre Aleksej è una storia di soprusi e di vergogna perpetrati in Russia contro chi non vuole obbedire

|
|

La storia della tredicenne Masha e di suo padre Aleksej è una storia di soprusi e di vergogna perpetrati in Russia contro chi non vuole obbedire

Un disegno innocente tipico dei piccoli: una donna con un bambino, missili, la bandiera russa e ucraina. Accanto a loro due scritte: “No alla g…” prima e “Gloria all’Ucraina” dopo. La conseguenza? Un calvario giudiziario che ha dell’incredibile.
 È successo ad aprile a Efremov, piccola cittadina russa, dove un insegnante ultraottantenne ha chiesto ai suoi alunni di consegnare disegni a sostegno delle truppe russe in Ucraina. La tredicenne Masha Moskaleva non ha voluto saperne di disegnare qualcosa in cui non credeva e da quel giorno per lei e il padre di 54 anni, Aleksej Moskalev, è iniziato un incubo.
 
Ora l’uomo, padre single, rischia fino a tre anni di carcere per “discredito delle forze armate”, tutto questo dopo essere stato picchiato e messo “con la testa contro il muro” in casa sua, perquisito e multato. Masha è stata invece prelevata con la forza dalla Fsb e non è mai più tornata a scuola: ora il suo destino pare esser quello di passare la vita in orfanotrofio.
 
Le pagine social di Aleksej sono state setacciate dalla polizia (prontamente chiamata dal professore e dal preside il giorno dell’accaduto) la quale ha rinvenuto una serie di “infrazioni” tra cui post a discredito di Putin e dell’ “operazione militare speciale”. Sul frigorifero una calamita con la scritta: “Gloria all’Ucraina”.
 
Le cose più preziose sono quelle che possediamo e che diamo per scontate, come la libertà di espressione e di pensiero. Che la storia della piccola Masha e di suo padre Aleksej Moskalev aiuti tutti a rinfrescarsi la memoria.
di Raffaela Mercurio

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Impotenza blu

23 Novembre 2024
Siamo stanchi e razionalmente spaventati. Stanchi di dover riportare dei missili piovuti sulle b…

Putin: “Continueremo i test di missili ipersonici balistici, possono colpire in tutta Europa”. Cnn: “Avvistati militari nordcoreani a Mariupol e Kharkiv”

22 Novembre 2024
Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che che la Russia continuerà i test di missili …

Libano, colpita base Unifil: 4 soldati italiani feriti. Meloni: “Profondamente indignata”

22 Novembre 2024
4 militari italiani sono rimasti feriti, per fortuna solo lievemente, a seguito di un attacco ne…

Mandato d’arresto, ira Netanyahu: “Giudici antisemiti”. Orban: “Lo inviterò in Ungheria”

22 Novembre 2024
Dall’ufficio di Benjamin Netanyahu arriva la reazione, durissima, in risposta al mandato d’arres…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI

Exit mobile version