Vigilia di riflessione
| Esteri
Vigilia di Natale. Scrivere qualcosa di minimamente adatto al clima di festa non risulta facile. Quest’anno, come dodici mesi fa
Vigilia di riflessione
Vigilia di Natale. Scrivere qualcosa di minimamente adatto al clima di festa non risulta facile. Quest’anno, come dodici mesi fa
| Esteri
Vigilia di riflessione
Vigilia di Natale. Scrivere qualcosa di minimamente adatto al clima di festa non risulta facile. Quest’anno, come dodici mesi fa
| Esteri
AUTORE: Fulvio Giuliani
Vigilia di Natale. Non facciamo neppure finta che scrivere qualcosa di minimamente adatto al clima di festa risulti facile. Quest’anno, come dodici mesi fa.
Sentiamo da quando eravamo bambini, in occasione del 24 e del 25 dicembre, l’immancabile riferimento alle guerre, alle sofferenze, al dolore che sembrano non abbandonarci mai. In particolar modo chi mai dovrebbe essere vittima della violenza insensata, del male per il male: i bambini. Da sempre assoluti e unici protagonisti indiscussi di Natale.
Eppure mai come nel 2022 e nel 2023 abbiamo toccato delle vette di orrore, brutalità e insensibilità che pensavamo insuperabili, dopo i tragici eventi del 2001 e degli anni segnati dal terrorismo internazionale. E invece… gli ultimi due Natali ci hanno costretto a fare i conti con due guerre in casa nostra, perché anche Israele è casa nostra da tanti punti di vista. Nel modo di vivere, alle nostre abitudini così vicine. Non alle tradizioni, ovviamente, ma allo stile di vita eccome. Poi, le conseguenze della guerra scatenata contro Israele che hanno investito la popolazione civile di Gaza, barbaramente tenuta in ostaggio da Hamas, che cerca solo morte, odio e distruzione. Da sempre.
Soffrono i bambini, i bambini israeliani del 7 ottobre, i bambini di Gaza di settimane e settimane da incubo (abbiamo perso il conto delle volte in cui ci siamo soffermati sul tragico aspetto politico della mancanza di una strategia israeliana, che – per usare le parole di Joe Biden – rischia di alienare vicinanza e affetto del mondo per Israele).
I bambini ucraini che da quasi due anni convivono con l’idea dei bombardamenti. I bambini rapiti, di cui un giorno o l’altro qualcuno dovrà render conto. Questo è stato il Natale del 2022, questo è il Natale del 2023. Per non perdere la speranza, è fondamentale guardare in faccia la realtà senza sconti e illusioni.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Gaza, ritrovati i corpi di 3 ostaggi a Khan Younis. Ma Israele accusa Hamas: “Prendono tempo per riorganizzarsi”
02 Novembre 2025
Hamas ha ritrovato oggi, domenica 2 novembre, i corpi di tre ostaggi nella Striscia di Gaza.
“Incontro Putin-Trump? Nessuna urgenza”, frenata del Cremlino
02 Novembre 2025
Nuova frenata della Russia sul vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump. Un incontro urgente tra…
Tragedia in Messico, incendio in negozio uccide 23 persone: bimbi tra le vittime
02 Novembre 2025
Un fine settimana di festa si è trasformato ieri in tragedia per le famiglie del Messico nord-occi…
Pokrovsk, Kiev risponde con le forze speciali all’assedio di Mosca
02 Novembre 2025
Forze speciali di Kiev nella città di Pokrovsk, dispiegate in una maxi operazione nel tentativo di…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.