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Von der Leyen: “Viviamo in tempi pericolosi”

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“No”, non stiamo andando verso la Terza guerra mondiale, “ma viviamo in tempi molto pericolosi”. Lo dice Ursula von der Leyen in un’intervista pubblicata su La Repubblica

Von der Leyen: “Viviamo in tempi pericolosi”

“No”, non stiamo andando verso la Terza guerra mondiale, “ma viviamo in tempi molto pericolosi”. Lo dice Ursula von der Leyen in un’intervista pubblicata su La Repubblica

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Von der Leyen: “Viviamo in tempi pericolosi”

“No”, non stiamo andando verso la Terza guerra mondiale, “ma viviamo in tempi molto pericolosi”. Lo dice Ursula von der Leyen in un’intervista pubblicata su La Repubblica

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“No”, non stiamo andando verso la Terza guerra mondiale, “ma viviamo in tempi molto pericolosi” e “farò tutto quello che è in mio potere per mantenere la pace e la libertà in Europa”. Lo dice Ursula von der Leyen in un’intervista pubblicata su La Repubblica, in cui spiega che “è proprio per questo che stiamo rafforzando le nostre capacità di difesa con così tanta determinazione” perché “in un mondo sempre più ostile, dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare la democrazia, la prosperità e la pace”. 

“Dobbiamo fare i conti con la realtà: il mondo è profondamente cambiato e bisogna prepararsi a raccogliere le sfide che ci porrà – afferma – Questo significa dimostrare a noi stessi, ai nostri alleati e ai nostri avversari che l’Europa intende difendersi ed è in grado di farlo”. “Se è vero che la Nato deve rimanere il fulcro della nostra difesa collettiva, è anche vero che abbiamo bisogno di un pilastro europeo molto più forte. L’Europa deve essere più autosufficiente e indipendente in fatto di sicurezza – aggiunge – Per questo abbiamo avviato il programma ‘Prontezza per il 2030’, con il quale intendiamo colmare le carenze di capacità, accelerare le procedure e mobilizzare fino a 800 miliardi di euro per l’industria della difesa. Proteggeremo ogni centimetro dell’Unione europea”. E sottolinea: “Rafforzando il pilastro europeo della Nato, potenziamo anche le capacità militari dell’Europa e la sua capacità di difendersi”.

“L’unico percorso dell’Europa verso la sicurezza e la stabilità passa da una deterrenza forte e credibile – continua – L’Europa è determinata a rafforzare la propria sicurezza energetica”. Ma “la sicurezza energetica non significa totale indipendenza: la prospettiva di una piena autonomia dai mercati globali non è né realistica né auspicabile. L’Ue rimane interconnessa e le importazioni di petrolio, Gnl e, eventualmente, idrogeno continueranno a far parte del mix energetico. Sotto questo aspetto gli Stati Uniti sono un partner affidabile e un elemento essenziale della nostra più ampia strategia di diversificazione”.

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