A Roma apre la Casa Futurista di Giacomo Balla
Al Museo Maxxi una retrospettiva dedicata ai 150 anni della nascita dell’artista.

A Roma apre la Casa Futurista di Giacomo Balla
Al Museo Maxxi una retrospettiva dedicata ai 150 anni della nascita dell’artista.
A Roma apre la Casa Futurista di Giacomo Balla
Al Museo Maxxi una retrospettiva dedicata ai 150 anni della nascita dell’artista.
AUTORE: Laura Novello
Finalmente aperta al pubblico Casa Balla in via Oslavia a Roma, il luogo dove l’artista ( 1871-1958) ha vissuto la sua arte fondendo estetica e vita in un sol modo, il quotidiano assieme alla concezione estetica.
Un Laboratorio in stile Futurista, uno spazio dove l’energia prepotentemente “sprizza” in tutta la superficie; dall’ingresso con le coloratissime pareti, alla cucina al Living sino al resto delle stanze dell’abitazione. Quadri, dipinti, disegni, sculture, oggetti, mobili e decorazioni delineano trent’anni di sperimentazioni, incessanti ricerche artistiche al fine d’approdare a soluzioni, idee nei confronti dell’arte, nella dimensione di quest’ultima, un tutt’uno con la vita quotidiana.
Il mondo creativo di Balla è sottolineato nella parallela esposizione anche al Museo Maxxi dove è stata allestita un’importante esposizione a carattere retrospettivo per i 150 anni della nascita dell’artista. Accanto ai dipinti e altre soluzioni creative, sottolineati gli aspetti dell’Universo Futurista, quello condiviso con Depero artista con il quale Balla auspicava un cambiamento epocale dell’arte e della sua comunicazione al mondo, l’idea che potesse far dialogare le molteplici discipline artistiche unendole al fine di far entrare lo spirito futurista in ogni campo, in ogni luogo senza confini. Un’idea innovativa, rivoluzionaria questo è stato il Movimento Futurista che con Marinetti, Balla, Depero e tantissimi altri intellettuali ha prodotto una svolta nel mondo dell’arte e della cultura.
In mostra anche una sezione dedicata alla Moda futurista con una serie di disegni, progetti, prototipi, invenzioni davvero interessanti per Abiti Liberi, una concezione del vestire più sciolto, semplice, senza costrizioni, innovativo, igienico e soprattutto, dai colori energizzanti e dal taglio che consenta uno stile asimmetrico.
La mostra romana si avvale altresì di 300 opere provenienti dalla Fondazione Biagiotti-Cigna che illustrano il decalogo di Giacomo Balla nell’ambito della concezione della Moda: ricostruita nella perfetta sintesi e attuata nel Manifesto del Vestito Antineutrale dove il colore è il vero protagonista assoluto.
di Laura Novello
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