Anche la Gran Bretagna, il paese che sembrava più libertario, ha deciso di seguire la tanto contestata ‘’via italiana’’ per correre ai ripari e salvare la possibilità di lavorare.
Chi contestava la linea del governo Draghi spesso la prendeva a esempio, e invece adesso anche la Gran Bretagna assomiglia sempre più all’Italia in tema di norme anti Covid. Il problema è la variante Omicron, per cui il premier Johnson è costretto a correre ai ripari. Introducendo una forma ‘all’inglese’ del Green Pass (per ora limitato a discoteche e grandi eventi), tornando a chiedere l’uso della mascherina nei luoghi chiusi e a suggerire di fare un ricorso più ampio allo smart working.
Il problema è la crescita dei contagi e il concomitante avvicinarsi del Natale, con tanto di corsa allo shopping e conseguenti festeggiamenti. Il risultato è che anche il Paese che sembrava più libertario deve correre ai ripari, e il modo in cui lo farà suggerisce ancora una volta che la tanto contestata ‘via italiana’ non solo ha senso ma è saggio percorrerla. Fermo restando che si va a braccio, la verità è che prefigurare scenari in questa pandemia abbiamo già scoperto essere se non impossibile quantomeno difficile.
E quindi ritararsi quando serve è necessario. Intanto da noi siamo arrivati a 100 milioni di somministrazioni di vaccini: i numeri crescono e lo dimostra anche il ritorno delle code agli hub . Sono richiami e terze dosi, ma ci sono anche parecchie prime dosi. D’altronde dal 15 dicembre il Super Green Pass sarà obbligatorio per la scuola e le forze dell’ordine ed è facile supporre che alcuni tra i recalcitranti abbiano alla fine messo da parte il loro scetticismo per salvare la possibilità di lavorare.
di Annalisa GrandiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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Tag: covid19
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