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Covid Gran Bretagna

Covid, la Gran Bretagna torna a essere l’isola isolata

Sono molti gli italiani che vivono in Inghilterra ad aver deciso di non tornare: troppe restrizioni, troppo alti i costi e troppi i rischi.  A Londra intanto ci si prepara alle feste: dopo lo scandalo della festa al N.10 Boris Johnson non può dire nulla.

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Covid, la Gran Bretagna torna a essere l’isola isolata

Sono molti gli italiani che vivono in Inghilterra ad aver deciso di non tornare: troppe restrizioni, troppo alti i costi e troppi i rischi.  A Londra intanto ci si prepara alle feste: dopo lo scandalo della festa al N.10 Boris Johnson non può dire nulla.

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Covid, la Gran Bretagna torna a essere l’isola isolata

Sono molti gli italiani che vivono in Inghilterra ad aver deciso di non tornare: troppe restrizioni, troppo alti i costi e troppi i rischi.  A Londra intanto ci si prepara alle feste: dopo lo scandalo della festa al N.10 Boris Johnson non può dire nulla.

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Sono molti gli italiani che vivono in Inghilterra ad aver deciso di non tornare: troppe restrizioni, troppo alti i costi e troppi i rischi.  A Londra intanto ci si prepara alle feste: dopo lo scandalo della festa al N.10 Boris Johnson non può dire nulla.

Londra – 78.610 casi. Un numero che fa paura e che riporta in un attimo al Natale 2020. Partire per le vacanze o rimanere in Inghilterra? Sono tanti gli italiani residenti in Inghilterra che hanno deciso anche quest’anno di non partire, non tanto per il numero sempre più crescente di casi (il 43% ha già ricevuto la terza dose) ma per le continue restrizioni che vengono apportate di giorno in giorno. Troppi tamponi, troppo alto il rischio di rimanere bloccati dall’altra parte, troppa la spesa per una famiglia. «Noi alla fine abbiamo deciso di rinunciare. Ci riproveremo a febbraio, quando ci saranno le prossime vacanze scolastiche» mi racconta Bianca, proprietaria di tre ristoranti italiani ad Hampstead, quartiere residenziale a nord di Londra. «Noi invece andiamo in Spagna dalla famiglia di mia moglie» mi racconta Alessandro, avvocato. «Lì non viene richiesto il tampone all’ingresso e abbiamo casa nostra. Se dovessero richiudere tutto come l’anno scorso, lavoreremo dal mare e mio figlio farà home schooling dal terrazzo». Scena già vista: scuole chiuse, primi titoli sui giornali che spaventano i genitori e prime comunicazioni dalla scuola che avvisa della possibile non riapertura a gennaio e della conseguente ripresa della Dad, come si direbbe in Italia. Certo, a Londra le persone sono senza mascherina, vanno a fare acquisti nei centri commerciali, si preparano al pranzo di Natale con amici e parenti e questa volta Boris Johnson non può proprio dire nulla. L’ultimo scandalo della festa di Natale al n.10 proprio quando, il 22 dicembre 2020, era stato vietato anche di festeggiare in una bolla – ossia una famiglia scelta con cui stare per i cinque giorni di festeggiamenti – non è andato giù a nessuno. «Un Natale più piccolo sarà un Natale più sicuro e un Natale più breve è un Natale più sicuro» aveva detto Johnson ai giornalisti il 16 dicembre 2020. Pochi giorni dopo era stato costretto ad ammettere che la situazione era peggiorata così tanto da assoggettare alcune aree, tra cui Londra, alle restrizioni Tier 4, il livello “Stay At Home. Le restrizioni esterne intanto aumentano e l’Inghilterra torna a essere una vera isola. Per andare in Italia, a oggi i vaccinati devono fare o un tampone molecolare nelle 48 ore prima dell’ingresso o un test rapido antigenico nelle 24 ore antecedenti l’arrivo in Italia. Per i non vaccinati, oltre al test negativo, è poi previsto un periodo di quarantena di cinque giorni una volta a destinazione. Prima di tornare in Inghilterra, invece, sarà necessario un test da fare due giorni prima del viaggio e prenotare e pagare un test Pcr, da fare entro due giorni dall’arrivo, con quarantena in attesa del risultato. Il prezzo per i tre test? Tra i 100 e i 150 euro. Buon Natale! di Melania Guarda Ceccoli

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