Favole per chi vuole abboccare
Le dichiarazioni di Putin, che rivendicano l’intera Ucraina, sono assolutamente errate. Per averne prova basta ripercorrere la storia del Paese, che nel 1994 ottenne la garanzia della sua sicurezza ed indipendenza dalle maggiori potenze mondiali e dallo stesso Cremlino.
Favole per chi vuole abboccare
Le dichiarazioni di Putin, che rivendicano l’intera Ucraina, sono assolutamente errate. Per averne prova basta ripercorrere la storia del Paese, che nel 1994 ottenne la garanzia della sua sicurezza ed indipendenza dalle maggiori potenze mondiali e dallo stesso Cremlino.
Favole per chi vuole abboccare
Le dichiarazioni di Putin, che rivendicano l’intera Ucraina, sono assolutamente errate. Per averne prova basta ripercorrere la storia del Paese, che nel 1994 ottenne la garanzia della sua sicurezza ed indipendenza dalle maggiori potenze mondiali e dallo stesso Cremlino.
Le dichiarazioni di Putin, che rivendicano l’intera Ucraina, sono assolutamente errate. Per averne prova basta ripercorrere la storia del Paese, che nel 1994 ottenne la garanzia della sua sicurezza ed indipendenza dalle maggiori potenze mondiali e dallo stesso Cremlino.
«Parte inalienabile della nostra storia, della nostra cultura e del nostro spazio spirituale». Così Putin, in occasione del suo discorso di riconoscimento unilaterale delle “Repubbliche Popolari” di Donetsk e di Lugansk, ha definito l’Ucraina moderna, «interamente creata dalla Russia o, per essere più precisi, dalla Russia bolscevica e comunista».
La Rus di Kiev fu però distrutta dai mongoli nel 1240, da cui l’evoluzione separata delle tre culture russa, ucraina e bielorussa, nelle zone che finirono rispettivamente sotto gli stessi mongoli, sotto la Polonia e sotto la Lituania. L’Ucraina è poi conquistata dalla Russia, non senza la resistenza espressa ancora a inizio Settecento da Mazepa.
Ridiventa indipendente nello sfasciarsi dell’impero, come Finlandia, Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania. Il ruolo dei bolscevichi c’è e, a differenza di queste altre regioni, l’Ucraina riescono a riconquistarla. Ma il regime comunista ne ha poi sterminato i contadini con l’Holodomor, genocidio per fame. Da 1,5 a 10 milioni di morti, secondo le stime. Senza questi vuoti e senza i detenuti che il regime portò dalle carceri russe per lavorare nelle miniere di carbone, oggi una maggioranza russofona nel Donbass non ci sarebbe…
La parte occidentale dell’Ucraina non ha mai fatto parte dell’impero russo. Divisa tra Polonia, Cecoslovacchia e Romania dopo lo sfasciarsi dell’Austria-Ungheria, fu annessa all’Urss nel 1945, ma rimase la più tenace roccaforte dell’identità ucraina. Per questo ora Putin ve la espelle. «Stalin incorporò nell’Urss e trasferì all’Ucraina alcune terre che appartenevano a Polonia, Romania e Ungheria». «Diede alla Polonia parte di ciò che tradizionalmente era terra tedesca come compensazione». Vuol restituire alla Germania la Kaliningrad già Königsberg di Kant? Chiede alla Polonia di ridare Danzica e Stettino?
«E nel 1954, Krusciov tolse la Crimea dalla Russia dandola all’Ucraina. È così che si è formato il territorio della moderna Ucraina». Omette di spiegare che fu uno scambio per cui l’Ucraina diede alla Russia Taganrog.
«Nel 1990, quando si discusse la questione dell’unificazione tedesca, gli Stati Uniti promisero alla leadership sovietica che non ci sarebbe stata alcuna estensione della giurisdizione o della presenza militare della Nato di un centimetro verso Est». Possibile, ma verba volant, scripta manent. E quel memorandum di Budapest del 5 dicembre 1994, con il quale l’Ucraina accettava di restituire alla Russia le 1.900 testate nucleari che aveva ricevuto in eredità dall’Urss, era scritto in cambio di una precisa garanzia da parte di Russia, Usa, Regno Unito Cina e Francia sulla sua sicurezza, indipendenza e integrità territoriale. Con l’annessione della Crimea, gli impegni di Putin si dimostrarono carta igienica.
«Non è sorprendente che la società ucraina si sia trovata di fronte all’ascesa del nazionalismo di estrema destra, che si è rapidamente sviluppato in russofobia aggressiva e neonazismo. Questo ha portato alla partecipazione di nazionalisti ucraini e neonazisti nei gruppi terroristici nel Caucaso del Nord e alle sempre più forti rivendicazioni territoriali» accusa infine Putin, nel mentre rivendica addirittura tutta l’Ucraina! Risponda la Procura di Genova, che nel 2018 arrestò sei neofascisti italiani andati a combattere con i filo-russi del Donbass.
di Maurizio Stefanini
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