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Fedez vince, alla faccia del Reggaeton

Non esiste un’estate italiana senza musica e, perché no, senza tormentoni.

Fedez vince, alla faccia del Reggaeton

Non esiste un’estate italiana senza musica e, perché no, senza tormentoni.

Fedez vince, alla faccia del Reggaeton

Non esiste un’estate italiana senza musica e, perché no, senza tormentoni.
Non esiste un’estate italiana senza musica e, perché no, senza tormentoni.
Ognuno di noi, del resto, ha stilato una personalissima classifica dei pezzi che hanno accompagnato le estati più significative della propria vita o semplicemente quelle rese più dolci dal gioco selettivo dei ricordi. Negli ultimi anni, ci siamo dovuti sorbire qualsiasi variazione sul tema della musica latino americana, con una serie di successi tutti uguali l’uno all’altro. Sfido chiunque a distinguere il brano che ha dominato una, due o tre estati fa. Con la maledizione del Reggaeton a dettare legge: sembrava quasi che non potesse esistere la stagione delle vacanze senza questi ritmi da ballo di gruppo o gioco aperitivo dei villaggi vacanze. Quest’anno, in verità, non è che manchino, anzi i vari dj e produttori che da anni sbancano ci hanno puntualmente riprovato. Come appare evidente dalle preferenze 2021, però, la festa del Reggaeton è finita. Grazie al cielo, perché non se ne può più. Dominano Fedez, Lauro e Orietta Berti, sapientemente arruolata per attrarre al prodotto-tormentone anche quella fetta di pubblico refrattaria alla musica finto latino americana. Fedez, in particolare, si segnala come l’indiscusso personaggio dell’estate, con un fragoroso mix di tormentone e interventi social crudi e di grande impatto. Si può essere anche in totale disaccordo, ma ne va lodato il coraggio. Soprattutto di esporsi, materia sempre più rara in un mondo finto ribelle e drammaticamente plastificato. Senza farla troppo lunga, perché la musica d’estate è essenzialmente prodotto di consumo e di allegria, anche in questo specifico capitolo patiamo una clamorosa mancanza di fantasia. Il tutto uguale domina incontrastato e la parola d’ordine sembra solo una: non rischiare. Il risultato è un appiattimento stilistico clamoroso e allora W a ‘Mille’ Fedez e Orietta Berti.   Di Fulvio Giuliani

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