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La Vita è bella

A 23 giorni dall’infortunio, Sofia Goggia c’entra un argento storico, a soli 16 centesimi dall’oro, andato alla Suter. A completare il podio l’azzurra Delago: una prima volta per l’Italia.

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La Vita è bella

A 23 giorni dall’infortunio, Sofia Goggia c’entra un argento storico, a soli 16 centesimi dall’oro, andato alla Suter. A completare il podio l’azzurra Delago: una prima volta per l’Italia.

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La Vita è bella

A 23 giorni dall’infortunio, Sofia Goggia c’entra un argento storico, a soli 16 centesimi dall’oro, andato alla Suter. A completare il podio l’azzurra Delago: una prima volta per l’Italia.

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A 23 giorni dall’infortunio, Sofia Goggia c’entra un argento storico, a soli 16 centesimi dall’oro, andato alla Suter. A completare il podio l’azzurra Delago: una prima volta per l’Italia.

Scriviamolo subito: è umanissimo quel pizzico di delusione, nel vedere Sofia Goggia sfiorare l’impresa del secolo dello sci, centrando un’incredibile medaglia d’argento in discesa libera alle Olimpiadi di Pechino. Sono passati 23 giorni dall’infortunio al ginocchio che avrebbe messo fuori gioco (quasi) chiunque. Fisicamente, ma soprattutto nella testa. Umanissimo, perché la medaglia d’oro negata dalla Svizzera Suter quattro minuti dopo la splendida discesa dell’azzurra sarebbe equivalsa alla firma sulla più classica delle sceneggiature hollywoodiane. Eppure, il gran finale c’è eccome, con una campionessa capace non solo di rimettersi sugli sci in tre settimane, dopo quella terrificante spaccata a 100 all’ora, ma di presentarsi con la feroce determinazione di sempre che ne ha fatto la più forte discesista della nostra storia e una delle più grandi di sempre. Del resto, lo avevamo scritto dopo la caduta: Sofia Goggia avrebbe gareggiato solo per vincere e così è stato. Un argento incredibile – ripetiamolo, incredibile – impreziosito dal bronzo di Nadia Delago per una doppietta azzurra sul podio della libera che non si era mai vista nella storia dei Giochi. Nessuno spazio per recriminazioni o altro, Sofia ha fatto qualcosa che vale persino più di una medaglia olimpica: ha tratteggiato una meravigliosa storia di sport, determinazione, sacrificio e fiducia nei propri mezzi. Ha raccontato su un paio di sci cosa possa essere la vita, se si crede in se stessi e oltre i centesimi di secondo. In piedi. di Fulvio Giuliani  

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