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L’infinito filo d’Arianna Fontana

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Arianna Fontana è l’italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi. La sua impresa segna la supremazia dello sport azzurro al femminile e l’Italia che ambisce alla parità farebbe bene a guardare tutto questo con grande attenzione.
Arianna Fontana e lo sport azzurro al femminile

L’infinito filo d’Arianna Fontana

Arianna Fontana è l’italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi. La sua impresa segna la supremazia dello sport azzurro al femminile e l’Italia che ambisce alla parità farebbe bene a guardare tutto questo con grande attenzione.
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L’infinito filo d’Arianna Fontana

Arianna Fontana è l’italiana più medagliata di sempre alle Olimpiadi. La sua impresa segna la supremazia dello sport azzurro al femminile e l’Italia che ambisce alla parità farebbe bene a guardare tutto questo con grande attenzione.
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Arianna Fontana, la regina dello short track, con l’argento di ieri è litaliana più medagliata di sempre alle Olimpiadi. Undici podi in cinque diverse edizioni, con due ori, quattro argenti e cinque bronzi. Solo scriverlo dà i brividi. Conoscemmo Arianna neppure sedicenne a Torino 2006, come dire un mondo fa.
Ieri, nel 1.500, grande prova di classe, lucidità e consapevolezza. Ha così staccato fondista Stefania Belmondo (10 podi) e insegue solo la leggenda della scherma Edoardo Mangiarotti e le sue 13 medaglie.
Fontana è il tipo di fenomeno che nasce ogni trent’anni ed è umanamente impossibile chiederle di più. Sta al movimento saper sfruttare il suo esempio, per mettere sui pattini ragazzine e ragazzini e ascoltare le sue critiche, anche se dure. I fatti parlano per lei.
Milano-Cortina 2026 è dietro l’angolo. Pechino, che già oggi è la seconda Olimpiade invernale di sempre quanto a bottino dell’Italia dopo Lillehammer 1994, segna intanto la definitiva supremazia dello sport azzurro al femminile. Delle 15 medaglie, sette sono arrivate dalle donne, tre da gare miste e cinque dagli uomini.
Se consideriamo il peso specifico delle medaglie di Fontana, Goggia e Brignone, non c’è gara. Sia detto con rispetto, perché ogni podio olimpico è un’impresa: in questo momento i ragazzi sono dietro. Senza letture sociologiche, è un fatto che i nostri fuoriclasse delle Olimpiadi invernali siano donne, sull’onda dei Giochi estivi di Tokyo.
Un Paese che ama soprattutto parlare di parità farebbe bene a guardare con attenzione ciò che sta accadendo nello sport.
  di Diego De La Vega

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