Questa mattina, è interessante (ma non troppo) leggere una valanga di commenti sul burrascoso Consiglio dei Ministri in cui si è saldata un’inedita maggioranza nella maggioranza, fra “destra” e Italia Viva, per stoppare la misura immaginata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi per venire incontro ai redditi più bassi.
In sostanza, oltre i 75.000 €, non sarebbe scattata già l’anno prossimo la prevista riduzione dell’Irpef.
Oltre le considerazioni sul merito, mi preme osservare quello che appare il vero dato. Non solo politico. Vanno bene le pensose riflessioni su questa nuova saldatura, sui mal di pancia del PD, scontento ma non troppo di poter indicare Renzi come un traditore, eccetera, eccetera. La considerazione (imbarazzante) da fare è sul nulla che si staglia dietro Mario draghi.
Si può e si deve ragionare su ogni singolo provvedimento, giudicarlo positivamente o meno, proporre alternative. Il dramma è un panorama politico sclerotizzato, in cui l’unico elemento decisivo sembra essere dare scacco matto all’avversario, con vista sul Quirinale. Benissimo, e poi?
Proprio nelle ore in cui dalle agenzie di rating arrivano notizie confortanti sulla nostra economia, assistere a questa pochezza di visione è sconfortante. Anche all’inizio di weekend.
di Fulvio Giuliani
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