L’Italbasket non giocherà contro la nazionale di Putin. Il passo è coraggioso, perché la gara con la Russia vale per la qualificazione ai Mondiali del prossimo anno. Ma nulla regge il confronto con un’invasione folle.
Niente palla a due con la Russia. L’Italbasket il 1 luglio a Pesaro contro la nazionale di Vladimir Putin non ci sarà. La decisione è arrivata ieri, comunicata dal presidente della Federazione italiana (Fip) Gianni Petrucci. Una scelta forte: il basket europeo – così come il biathlon, sono le uniche due discipline ad aver lasciato aperta la porta ai russi – ha deciso di non seguire l’input di bandire Russia (e Bielorussia) dalle competizioni internazionali, imposto dalle federazioni e confermate dal Tas di Losanna.
Non ha avuto peso sinora neppure la raccomandazione del comitato esecutivo del Cio a non avere nulla a che fare con i russi: la Fiba ha deciso di attendere maggio per prendere posizione. La Fip quindi cammina da sola, sulla stessa linea del Coni (Giovanni Malagò si è detto subito d’accordo con la scelta di Petrucci): nessur incrocio con squadre russe a tempo indeterminato.
Il passo è coraggioso, la gara con la Russia vale per la qualificazione ai Mondiali del prossimo anno. E il basket russo è praticamente una corazzata a livello europeo.
Nulla che regga il confronto con un’invasione folle, che sta provocando migliaia di morti, tra militari e civili.
Dunque, anche nel basket il cerchio si sta stringendo intorno alla Russia, Olanda e Islanda, nel girone H con Italia e Russia, boicotteranno la partita con i russi.
E pochi giorni fa la Federazione svedese ha escluso dalla nazionale Jonas Jerebko (ex Nba, un passato anche in Italia) perché ha firmato con il Cska Mosca.
di Nicola Sellitti
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