AUTORE: Antonluca Cuoco
La generazione di mio padre ha visto i carri armati sovietici soffocare gli aneliti di libertà a Budapest, seminando morte e distruzione. Mostrando anche in quella occasione l’orrore dei regimi comunisti che noi occidentali non abbiamo patito, grazie all’ombrello militare americano della Nato. La mia generazione sta vedendo i carri armati del regime russo di Putin colpire le libertà a Kiev, seminando morte e distruzione in Ucraina, minacciando tutte le democrazie liberali europee. Edoardo Crisafulli dirige l’Istituto di cultura italiana a Kiev e fino a 48 ore fa si trovava lì. Ascoltare il suo racconto è prezioso.
Si dichiara innanzitutto molto contento del governo di unità nazionale italiano che con Draghi ha mandato i messaggi giusti: «Questa è una lotta per la libertà. Ho visto in strada a Kiev padri e nonni portare le mogli al confine per poi tornare a combattere. Ragazzini di 18 anni accanto ai militari in prima linea. Mi auguro che ci possa essere una tregua per evitare un bagno di sangue. Dobbiamo ribadire i valori delle nostre società liberali. Qui non ci sono due torti e due ragioni. Qui ci sono una vittima e un aggressore. Sono fiero di questa Europa che con Von der Leyen lo dice. Poi si potrà discettare di politica. Ed è importante anche evitare di dipingere il popolo russo come incivile, anche loro hanno legami con l’Occidente e tanti vogliono la pace. Ho visto anche il gran lavoro del nostro ambasciatore, senza dormire per giorni, impegnato a ospitare tutti i nostri connazionali».
Dobbiamo anche prepararci ad aiutare e accogliere i profughi, mostrando solidarietà al popolo ucraino che è culturalmente europeo, ama la cultura italiana incondizionatamente e conserva una dignità incredibile. «Assistiamo da anni a una critica feroce anche all’Europa e alle nostre società liberali, ma l’Europa è la nostra civiltà e oggi serve restare uniti a difesa dei nostri valori democratici davanti a chi li minaccia» spiega Crisafulli, che ricorda Luciano Pellicani quando diceva che la critica è sacrosanta ma nei momenti di crisi epocale si vede chi è uno spirito libero.
«Siamo in un momento come quello del dopoguerra italiano e in uno scontro così epocale si sta con la civilità, tertium non datur. Stiamo con l’Occidente libero, stiamo col principio di autodeterminazione dei popoli, con i valori della Costituzione italiana e dell’Unione europea. E oggi vediamo quanto conti la semina culturale liberale, sia a destra che a sinistra, per fare fronte comune come accadde nella Seconda guerra mondiale quando uno dei miei scrittori preferiti e attivista politico – George Orwell – da feroce critico dell’impero britannico non ebbe dubbi sul dove stare, cioè con Churchill contro il mostro nazionalsocialista e fascista. Le società aperte stanno in vita col dialogo aperto ma non ne posso più di sentire “gli errori dell’Occidente”».
di Antonluca Cuoco
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Reddito di cittadinanza: a volte ritorna. A far paura
03 Settembre 2025
Il ritorno del reddito di cittadinanza non sorprende, ma fa paura. Un fallimento totale e una colo…

Andrea Dellabianca, Presidente CDO: “Il salario non basta, occorre offrire anche una vita dignitosa” – IL VIDEO
02 Settembre 2025
Durante la nostra permanenza al 46esimo Meeting di Rimini, abbiamo incontrato Andrea Dellabianca…

Distolti
01 Settembre 2025
Distolti dalla realtà, cittadini elettori e classe politica di fronte al problema diffuso delle de…

Foto rubate (anche a Meloni e Schlein) e insulti, chiude il forum sessista. Individuato il gestore, indagini su un 45enne di Scandicci. Si va verso una maxi inchiesta
28 Agosto 2025
Da Meloni a sua sorella Arianna, da Schlein a Carfagna. Sono numerose le donne – vip, politiche, p…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.