L’Italia, a differenza del recente passato, ha dimostrato compattezza nello schierarsi su posizioni europee e Nato. Le poche voci di dissenso sono politicamente insignificanti.
Trascurabili le resistenze durate 24 ore all’esclusione dallo Swift della Russia. Dubbi, in realtà, ben più forti in Germania che da noi. Le voci di dissenso nella maggioranza sono politicamente insignificanti e se ne sarà accorto anche il leader della Lega Salvini, registrando il silenzio assordante in cui sono cadute alcune sue dichiarazioni.
Quanto all’opposizione di Giorgia Meloni, è totalmente sulla linea del governo. Quest’ultima è dettata passo passo dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Difficile trovare leader più atlantisti di lui e si vede, fino al cruciale voto di ieri per il via libera alla fornitura di armi all’Ucraina sotto attacco.
Fronte interno, si diceva, ma anche scelte necessarie a posizionare il Paese lì dove dovrà essere, per contare nel mondo che verrà dopo la follia di Putin.
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