Un sondaggio fasullo, perché realizzato in un Paese senza libertà di opinioni, è stato ripreso l’altro giorno da “la Repubblica” con un titolo vero (“Il consenso per il Cremlino cresce all’83%”). Ieri un sondaggio vero di Ipsos è stato invece rilanciato su “La Stampa” con un titolo ingannevole (“Un italiano su tre dice no alle sanzioni”): il sostegno di una larga maggioranza evidentemente non è un dato altrettanto gustoso.
Certo, preoccupa la quota di intervistati che non riesce a schierarsi né per la Russia né per l’Ucraina (c’è da credere che non si deciderebbero nemmeno sulla Terra tonda o piatta) ma soprattutto che la legione degli ignavi s’ingrossi.
Tutto merito dell’abile disinformatia di molti talk che per un malinteso pluralismo delle opinioni non esitano a schierare carne avariata da share: professori tanto narcisisti quanto ignoranti, ex inviati di guerra affetti da turbe senili, addirittura un estremista di sinistra che dice di essere andato ad ammazzare ucraini nel Donbass. Condizionatori di aria fritta e pestilenziale di cui faremmo volentieri a meno.
di Vittorio Pezzuto


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