Un Palazzo non vale l’altro e può venir giù tutto
Il problema politico di questi giorni non è stabilire se Mario Draghi debba stare a Palazzo Chigi o andare al Quirinale, bensì mantenere gli impegni grazie a un governo solido e con indirizzo univoco. Con “Su dal Colle”, in edicola, proviamo a circostanziarlo.
Un Palazzo non vale l’altro e può venir giù tutto
Il problema politico di questi giorni non è stabilire se Mario Draghi debba stare a Palazzo Chigi o andare al Quirinale, bensì mantenere gli impegni grazie a un governo solido e con indirizzo univoco. Con “Su dal Colle”, in edicola, proviamo a circostanziarlo.
Un Palazzo non vale l’altro e può venir giù tutto
Il problema politico di questi giorni non è stabilire se Mario Draghi debba stare a Palazzo Chigi o andare al Quirinale, bensì mantenere gli impegni grazie a un governo solido e con indirizzo univoco. Con “Su dal Colle”, in edicola, proviamo a circostanziarlo.
Il problema politico di questi giorni non è stabilire se Mario Draghi debba stare a Palazzo Chigi o andare al Quirinale, bensì mantenere gli impegni grazie a un governo solido e con indirizzo univoco. Con “Su dal Colle”, in edicola, proviamo a circostanziarlo.
Si tolgano tutti dalla testa che il problema sia stabilire se Mario Draghi debba stare a Palazzo Chigi o andare al Quirinale, rimbalzandolo in modo che ovunque cada si sgonfi. È un gioco sciocco. Se alle forze politiche dovesse difettare la lucidità toccherà all’interessato dimostrare l’indisponibilità. Da ora a giugno si devono assolvere 45 obbligazioni, relative ai fondi europei. Non perché lo chiede l’Europa, ma perché lo richiedono un minimo di buon senso e di amor patrio.
Per mantenere gli impegni serve un governo solido e con indirizzo univoco. Il balletto sulle misure Covid, per la tempistica e la sostanza, allarma nella sua gaia incoscienza. I due Palazzi hanno natura e funzioni diverse, non sono intercambiabili. Con “Su dal Colle”, in edicola, proviamo a circostanziarlo. Costituzione e storia, queste sconosciute, alla mano. Ma l’esigenza dell’Italia, oggi, è avere un governo non subordinato alle bizze partitanti e un equilibrio istituzionale assicurato dalla sua maggioranza. Venire meno fa venire giù tutto.
Di Sofia Cifarelli
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