Fattorie Garofalo, essere i numeri uno al mondo e non accontentarsi
Intervista a Marco Garofalo, Responsabile Business Development della seconda generazione di Fattorie Garofalo, primo produttore al mondo di mozzarelle di bufala
Fattorie Garofalo, essere i numeri uno al mondo e non accontentarsi
Intervista a Marco Garofalo, Responsabile Business Development della seconda generazione di Fattorie Garofalo, primo produttore al mondo di mozzarelle di bufala
Fattorie Garofalo, essere i numeri uno al mondo e non accontentarsi
Intervista a Marco Garofalo, Responsabile Business Development della seconda generazione di Fattorie Garofalo, primo produttore al mondo di mozzarelle di bufala
Intervista a Marco Garofalo, Responsabile Business Development della seconda generazione di Fattorie Garofalo, primo produttore al mondo di mozzarelle di bufala
“Alcuni anni fa durante una fiera in Germania, paese dove il nostro prodotto è molto presente e apprezzato, una visitatrice incuriosita si avvicinò al nostro stand e mi chiese l’autografo. Per lei, infatti, ero il “Signor Mozzarella” racconta divertito Marco Garofalo, rappresentante della seconda generazione di Fattorie Garofalo, storica azienda campana e primo produttore al mondo di mozzarella di bufala campana DOP con un giro d’affari di 140 milioni nel 2023. E’ da poco rientrato dalla stazione Termini di Roma, dove ha tagliato il nastro di un altro dei punti vendita del Gruppo Fattorie Garofalo che campeggiano ormai in tutti i principali snodi aeroportuali e ferroviari d’Italia. Un’idea strategica che permette all’azienda di avere una vetrina pubblicitaria internazionale e ai viaggiatori di portare con sé uno dei prodotti più rappresentativi del Belpaese.
Eccezion fatta per i campani. “Devo ammetterlo, noi abbiamo un vero e proprio culto per la mozzarella. Abbiamo la fortuna di acquistarla e consumarla nell’immediato ogni volta che vogliamo senza bisogno di conservarla in frigo. Infatti, l’ideale è consumare la mozzarella a temperatura ambiente”. Fortuna loro che stia diventando sempre più un culto anche al di fuori dei confini regionali, il che gli permette di esportare le proprie mozzarelle in oltre 47 paesi nel mondo. Viaggi di migliaia di km che, in questo caso, necessitano obbligatoriamente della refrigerazione, un compromesso che non inficia la qualità del prodotto dando la possibilità di gustare una mozzarella italiana ormai ad ogni latitudine.
Al pari di un bel vestito venduto sulla Fifth Avenue, anche la mozzarella di bufala campana dop diventa così ambasciatrice del made in Italy: l’estero pesa infatti per il 60% del fatturato.
“Sono entrato in azienda a 24 anni – spiega Garofalo che ricopre la carica di amministratore delegato dell’Area Retail – e tengo a precisare che, agli inizi, ho svolto le più svariate mansioni, compreso mungere le bufale. In particolare, ero affascinato dai processi di trasformazione della materia prima in prodotto finito, infatti, è proprio nello stabilimento di produzione che è iniziato il mio percorso aziendale. Convinti che la qualità vinca sempre, negli anni abbiamo deciso di investire su una filiera completamente integrata e circolare, così, ad esempio, oggi coltiviamo 3.000 ettari di terreno dove produciamo i nostri foraggi per alimentare le 12.000 bufale allevate nelle nostre 7 aziende agricole”.
Fattorie Garofalo è il più grande allevatore di capi bufalini al mondo, primo produttore di latte di bufala. “Un aspetto che le persone ignorano è che rispetto ad altri animali da latte, le bufale, ne producono molto meno ovvero circa 10 litri al giorno contro una media di 40 litri, una differenza non da poco se si pensa che per fare 250 g di mozzarella di bufala, di latte, ne serve un litro”. Un’altra curiosità che merita di essere raccontata è il perché la mozzarella si chiami in questo modo: “Deriva da un’usanza dei monaci di Capua, dove non a caso sono nati i nostri stabilimenti produttivi. Quando i monaci andavano a lavorare i campi portavano con sé un tozzo di pane accompagnato da un pezzo di formaggio fresco che mozzavano (tagliavano ndr) con le mani, da qui il termine mozzarella” spiega il manager.
“Per il futuro, non temiamo la minaccia di competitor esteri perché la mozzarella di bufala campana dop è davvero un unicum. Le sfide vere saranno continuare a crescere, innalzare ancor di più la soglia di qualità di questo prodotto, che sin dalla sua nascita rappresenta già un’eccellenza, e comunicarne bene il valore. L’apertura dei flagship store di Fattorie Garofalo rientra anche in questa logica. Solo da questi, per il 2025, puntiamo a un fatturato di 20 milioni” conclude soddisfatto Marco Garofalo.
Di Ilaria Cuzzolin
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