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Bruce Springsteen, 50 anni di “Born to Run”

Cinquant’anni fa, il 25 agosto 1975, Bruce Springsteen pubblicava “Born to Run”, l’album che lo trasformò definitivamente nel “Boss” e che segnò un punto di svolta nella storia del rock americano

 

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Cinquant’anni fa, il 25 agosto 1975, Bruce Springsteen pubblicava “Born to Run”, l’album che lo trasformò definitivamente nel “Boss” e che segnò un punto di svolta nella storia del rock americano. Non era soltanto un disco: era un manifesto generazionale, una raccolta di canzoni capaci di fondere poesia urbana e potenza sonora, raccontando i sogni, le fughe e le speranze di un’America giovane e inquieta.

Registrato con passione febbrile e perfezionista, “Born to Run” catturava l’energia incontenibile della E Street Band, che proprio in quelle sessioni trovava la sua identità definitiva.

Brani come la title track, “Thunder Road” o “Backstreets” non sono soltanto canzoni, ma veri e propri inni alla ricerca della libertà e alla possibilità di un futuro diverso, scritto lungo le strade, di notte, con la musica come compagna di viaggio. E che dire di quella perla di “Jungleland”? 9 minuti e passa che sembrano un musical, la chiusura perfetta da brividi ogni singola volta.

Oggi, a cinquant’anni di distanza, quel disco non è un semplice ricordo: continua a vibrare, a far battere i cuori di chi lo scoprì allora e di chi lo incontra per la prima volta adesso.

di Federico Arduini

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