Centinaio: balneari, nessuna decisione senza la mappatura delle coste
Intervista al vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio: “Se non avessimo modificato il Superbonus, non avremmo avuto neanche un centesimo per aiutare le famiglie”
Il decreto Milleproroghe fa slittare di un anno il termine di scadenza delle autorizzazioni demaniali e quindi anche la loro messa a gara prevista dal 1° gennaio 2024. Qual è la posizione della Lega in relazione alla procedura di infrazione paventata dall’Unione europea sulla questione balneari?
La Lega ha sostenuto sin dall’inizio l’idea che le concessioni balneari in Italia non dovessero rientrare nell’ambito della direttiva europea “Bolkestein” sulla concorrenza. Sono stato io stesso da ministro a promuovere la legge 185, che prevede la mappatura delle coste e delle aree già date in concessione, per capire se si può parlare delle nostre spiagge come di un “bene limitato” e quindi da sottoporre a gara. Quella legge è stata disattesa dai governi Conte II e Draghi, nonostante anche Pd e M5S avessero contribuito a scriverla. Con i nostri emendamenti al decreto Milleproroghe, abbiamo introdotto due principi per noi fondamentali: qualsiasi decisione va presa coinvolgendo anche le categorie interessate, non si possono fare le gare se prima non stabiliamo se la direttiva va applicata o meno.
Come ha giustamente rilevato il presidente Mattarella, occorre rispettare le regole europee e tutelare i diritti di tutti gli imprenditori ed è quello che intendiamo fare, verificando se la direttiva Bolkestein si debba applicare anche alle concessioni balneari oppure no. La Commissione europea ha comunicato che farà le sue valutazioni, ma vorremmo capire che cosa intende valutare se non aspetta prima l’esito della mappatura delle coste. Noi pensiamo che, prima di avere quei dati, qualsiasi ulteriore iniziativa in ambito europeo o nazionale sarebbe inopportuna.
2 – È arrivato lo stop allo sconto in fattura e cessione del credito per il Superbonus. Quali interventi lo Stato può attuare per sostenere le tante imprese edili che affermano di essere sull’orlo del fallimento?
Il governo è al lavoro per trovare le soluzioni tecniche migliori volte a sbloccare in tempi rapidi i cosiddetti crediti incagliati, ad esempio utilizzando gli F24 di imprese e banche. La volontà politica di tutelare le aziende edili certamente c’è. Però dobbiamo essere chiari: non è stato questo governo a causare il problema, ma la volontà insensata del M5S di insistere per anni su un provvedimento che mostrava enormi limiti e che avrebbe mandato a gambe all’aria il Paese. Il ministro Giorgetti non aveva alternative: se si andava avanti con il Superbonus così com’era, il deficit dell’Italia sarebbe schizzato oltre ogni limite e non avremmo avuto a disposizione nemmeno un centesimo per aiutare le famiglie a pagare le bollette di luce e gas, per abbassare le tasse, per migliorare i servizi, per investire in settori strategici che possono creare nuova occupazione. Purtroppo nella scorsa legislatura abbiamo assistito a un’ubriacatura grillina, che ci ha portato a spendere troppi soldi senza criterio, per misure che magari hanno anche dato un sollievo a qualcuno nel breve termine (penso al Superbonus, ma anche al reddito di cittadinanza), ma che sono state prese d’assalto dai truffatori e non hanno portato i benefici promessi. Finché l’Europa aveva sospeso l’applicazione dei parametri su deficit e debito siamo andati avanti, ora non possiamo più. Quello del governo è stato un atto inevitabile di serietà. Quella stessa serietà che altri continuano a non avere.
3 – È stato sorpreso dalle parole di Enrico Letta e Stefano Bonaccini che, pur all’opposizione, hanno definito “capace” la presidente del Consiglio Giorgia Meloni? È una conferma del momento di crisi di leadership del PD o, piuttosto, è un’apertura a un nuovo modo di fare opposizione?
Questo bisognerebbe chiederlo a loro. Sicuramente gli italiani, che disertano sempre di più le urne, dimostrano di non poterne più di politici che si delegittimano e si offendono a vicenda. Un’opposizione concreta e costruttiva farebbe bene anche al governo e all’attuale maggioranza. Mi auguro che il Partito Democratico dopo il congresso sappia svolgere questo ruolo. Anche perché non credo si possa fare altrettanto affidamento sul Movimento Cinquestelle.
4 – I produttori di Prosecco hanno avallato la richiesta della professoressa Viola e apporranno sulle bottiglie l’invito a non superare il consumo di due bicchieri al giorno. La trova una mossa intelligente ed equilibrata per fare chiarezza sul consumo di alcool?
Stiamo parlando di un’iniziativa limitata, per quanto apprezzabile. Va detto che la professoressa Viola non si accontenta nemmeno di questa indicazione ragionevole e internazionalmente riconosciuta, ma non voglio fare polemica. Io condivido la battaglia per etichette chiare e basate su dati scientifici. Non possiamo dire che il vino nuoce gravemente alla salute, come vorrebbe fare l’Irlanda, senza distinguerlo dai superalcolici o senza riconoscerne gli effetti positivi sul nostro fisico in caso di consumo limitato e nell’ambito di una dieta equilibrata, come quella mediterranea. Non possiamo dire che il Parmigiano Reggiano, il formaggio riconosciuto come il più buono del mondo, o l’olio d’oliva e altri prodotti del made in Italy siano da bollino nero, come vorrebbero i promotori del Nutriscore, che incredibilmente promuovono invece bibite gassate e patatine fritte. Non possiamo chiamare “bistecca” un alimento sintetico o “pane” un alimento prodotto con la farina di grillo, ma dobbiamo far capire in maniera chiara ed evidente al consumatore cosa sta per mangiare o bere. Questa è la sfida che abbiamo davanti, consapevoli che se mostriamo a tutti la qualità dei nostri prodotti, non ci batte nessuno.
5 – Recentemente il New York Times ha lanciato l’allarme sulla denatalità in Italia. Secondo lei la causa è più culturale o effettivamente legata a preoccupazioni riguardo al futuro del Paese? Quali soluzioni volete proporre come Lega per incentivare la natalità?
Purtroppo quello della scarsa natalità e, di conseguenza, dell’invecchiamento della popolazione è un problema che esiste già da tempo e che rischia di compromettere il futuro del Paese su tutti i fronti: sociale, culturale, economico. Dovrebbe essere un’emergenza nazionale e invece ammetto che viene spesso sottovalutato dalla politica, che fatica a prendere misure con effetti positivi più sul lungo termine. Uno degli atti più rilevanti del governo in Legge di Bilancio è stato l’aumento dell’assegno unico, che proprio in questi giorni sta arrivando alle famiglie italiane con figli. Ricordo che quel provvedimento era stato votato all’unanimità nella scorsa legislatura e quello è stato un buon segnale. Sempre in Legge di Bilancio abbiamo ridotto l’Iva sui prodotti per l’infanzia e incrementato il congedo parentale. È sufficiente? Sicuramente no, ma con le poche risorse a disposizione abbiamo dato un’impronta alla quale vogliamo dare seguito nei prossimi anni.
Di Giovanni Palmisano
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