Ucraina, Claudia Conte e La Memoria Viva portano in Italia Veronika: “Non restare indifferenti”
Claudia Conte insieme all’associazione La Memoria Viva, porterà in Italia il 31 agosto Veronika, una vittima della guerra in Ucraina di soli 18 anni
Claudia Conte, giornalista, scrittrice e attivista impegnata nel sociale, insieme all’associazione La Memoria Viva, porterà in Italia il 31 agosto Veronika, una vittima della guerra in Ucraina di soli 18 anni, ferita a seguito di un bombardamento russo. Questo sarà reso possibile anche grazie al sostegno del Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e al prezioso supporto del direttore della Caritas, Don Marco Pignatiello. “Veronika ha 18 anni, è di Kharkiv e ha sperimentato sulla sua pelle cosa significa la guerra”, ci ha raccontato Claudia.
“Un giorno, mentre pensava di essere al sicuro a casa sua, è uscita a fare una passeggiata con il suo cagnolino. In quel momento, è arrivato un bombardamento russo. Il cane ha perso la vita immediatamente e le schegge della bomba che lo avevano colpito sono arrivate fino a lei. Purtroppo, porta i segni di quel bombardamento. È stata ricoverata immediatamente per miracolo e ha passato un mese in ospedale a Kharkiv, dove ha subito cinque interventi chirurgici.”
Per fortuna, ora Veronika sta meglio e verrà in Italia: “Verrà in Italia grazie all’associazione La Memoria Viva, alla Fondazione Don Gnocchi di Milano e alla CEI e il cardinale Zuppi. La porteremo nel nostro Paese per ricevere le cure di cui ha bisogno, nella speranza di restituirle una salute duratura, per rinascere. Lei è entusiasta di venire in Italia, pensa che gli italiani siano persone generose e di cuore perché quelle che ha conosciuto sono persone che stanno aiutando”, ha sottolineato Conte.
Il conflitto, che ormai dura da due anni, ha cambiato natura, come ci racconta Claudia: “L’approccio è cambiato rispetto a due anni fa. Quando c’è stata l’invasione russa in Ucraina, tutti volevano difendere i propri confini e la propria nazione da questo attacco ingiustificato. Oggi, la popolazione è stanca: un terzo della popolazione ucraina non c’è più, tra morti e sfollati. La situazione è drammatica anche dal punto di vista economico, perché gli uomini tra i venticinque e i sessant’anni sono tutti chiamati alle armi sul fronte, anche persone che non hanno mai fatto esperienza militare. Nelle città ci sono solo ragazzi sotto i 25 anni e donne, donne fortissime, che si sono dovute adattare. Lavorano, mantengono gli anziani e i bambini, mentre aspettano i mariti che chissà se torneranno dalla guerra. Quindi, anche il ruolo delle donne in questo conflitto è molto speciale.”
Guarda l’intervista completa a cura di Federico Arduini sul nostro canale YouTube
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