È tempo di farci valere
Parla Ilaria Li Vigni Marino, autrice di “Sulle donne. La parola agli uomini. Il punto di vista maschile sulla parità di genere”
Perchè è ancora difficile l’inclusione femminile? Come raggiungere l’equilibrio nella convivenza tra i generi? Dove intervenire per valorizzare l’autostima delle donne? Fino a quando ci sarà differenza retributiva? Cosa fare per concretizzare la parità in tempi post pandemia? È possibile raggiungere un equilibrio tra i generi? Dove bisognerebbe intervenire per valorizzare l’autostima delle donne? Sono queste le domande che pone oggi – dopo il successo del libro “Donne e potere di fare” – la scrittrice Ilaria Li Vigni, con il suo ultimo libro “Sulle donne. La parola agli uomini. Il punto di vista maschile sulla parità di genere”, edito da FrancoAngeli. L’avvocata, inoltre, ha da poco acquisito il cognome materno e oggi si chiama Ilaria Li Vigni Marino, anche grazie alla pronuncia della Corte Costituzionale del 27 aprile 2022 sul doppio cognome.
Continua così il percorso della scrittrice che da tempo si occupa della questione di genere e delle politiche che gravitano attorno ad essa. “Mi ha interessato conoscere il parere degli uomini – racconta l’autrice – perché ritengo importante il loro punto di vista per un confronto proficuo tra generi”. Una riflessione che chiama in causa in primis l’educazione e la cultura: “Tutto nasce da lì – continua l’autrice – la cultura siamo noi, portatori sani – si spera – di una ‘buona’ cultura”. Per questo, l’avvocata ha deciso di abbattere i muri, ponendo le domande sopra indicate, a professionisti, politici, giornalisti, giuristi e infine imprenditori – tra cui Marco Bentivogli, Ferruccio de Bortoli, Giuliano Pisapia, Ferruccio Resta e Nicolò Zanon. Il libro vuole sì riflettere su questioni sempre più attuali e cruciali, ma soprattutto vuole dare delle soluzioni. “L’Italia ha un buon corpus normativo e legislativo – spiega la giurista – penso alla legge Golfo Mosca che ha contribuito a stabilire l’equilibrio del genere meno rappresentato, cioè quello femminile, nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali. Ma il problema fondamentale del nostro Paese è la mancanza di una cultura paritaria tra i generi”.
E a proposito di leggi, il libro contiene anche un capitolo relativo alle novità legislative, tra cui il Ddl Zan e la legge sulla certificazione della parità di genere. Tra i temi trattati dalla scrittrice, assume particolare importanza la mancata valorizzazione delle competenze e la relativa autostima che spesso si trova nel femminile. Infatti, prosegue l’autrice “le donne hanno difficoltà a chiedere e a farsi avanti, mentre l’uomo non ha alcuna ritrosia. D’altronde – conclude Li Vigni Marino – anche Mannoia aveva intitolato la canzone ‘Quello che le donne non dicono’, ma ora è arrivato il tempo di dire e di farsi sentire!”. Il saggio, inoltre, è stato selezionato nella rassegna letteraria “Premio Com&Te” presentato il 3 maggio a Cava De’Tirreni.
Di Claudia Burgio
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