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33 donne per 7 note, parla Ezio Guaitamacchi

Dalla spiritualità di Patti Smith all’attivismo di Joan Baez e Billie Holiday, fino alla lotta contro il razzismo di Miriam Makeba: “She’s a Woman”, il nuovo libro di Ezio Guaitamacchi

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Dalla spiritualità di Patti Smith all’attivismo di Joan Baez e Billie Holiday, fino alla lotta contro il razzismo di Miriam Makeba: sono solo alcuni dei mondi toccati dall’ultimo libro del decano del giornalismo musicale italiano Ezio Guaitamacchi, intitolato “She’s a Woman” (Rizzoli). Si tratta di un viaggio nella musica interamente al femminile, attraverso la vita e le opere di alcune delle più grandi regine dell’arte delle sette note, per dimostrare con i fatti quanto la musica sia anche donna.

«Da sempre nutro una passione per le voci e il cantautorato femminili, tanto che dal 2001 al 2011 ho diretto in Liguria un festival internazionale chiamato “Just Like a Woman”, prendendo spunto da una canzone scritta da Bob Dylan» ci racconta Guaitamacchi. «Considerando anche il fatto di aver incontrato personalmente molte delle protagoniste di cui parlo in questo libro, ho pensato che sarebbe stato bello raccontare le storie di grandi regine della musica in un’opera che non fosse un’enciclopedia o una collezione di biografie, ma piuttosto una serie di storie suddivise per tematiche». Sono 33 (come i giri di un vinile) le cantanti straniere protagoniste del libro che hanno segnato la storia della musica, ma avrebbero potuto essere molte di più. Guaitamacchi ha dovuto fare delle scelte: «Sono sempre stato incuriosito dal fatto che dietro alle loro canzoni e alle loro scelte artistiche ci fossero quasi sempre delle scelte di vita che mi avevano appassionato, a volte intristito, altre volte volte rallegrato. Ho individuato i nomi da includere pensando che questo libro dovesse raccontare scelte utili a capire meglio il carattere e il percorso di vita di queste musiciste».

Oltre alla profondità di ricerca (curata in questo caso con la giornalista Jessica Testa), una peculiarità dei libri di Guaitamacchi è la presenza di consigli d’ascolto, molte immagini e finestre con ulteriori aneddoti. In “She’s a Woman” tutto è reso ancora più immersivo dalla presenza di un QR code: «L’idea era quella di far scoprire o riscoprire dei brani ai lettori. Così ho scelto delle canzoni che fossero legate alla storia che raccontavo. Joni Mitchell scrisse ad esempio “Little Green” dedicandola alla figlia che aveva dato in adozione e di cui non sapeva più nulla. Ho pensato di includere questa canzone perché credo rappresenti la colonna sonora ideale per leggere una storia così». Sulla condizione delle donne nel mondo della musica, Guaitamacchi riflette: «Se prendiamo ad esempio la Carter Family oppure altre artiste americane dei primi del secolo scorso provenienti dal mondo del blues o del folk, scopriamo che erano forse più numerose e più importanti degli uomini. Poi, con l’andare del tempo ma soprattutto con l’avvento del rock, ha preso molto più piede un mondo artistico al maschile. Joan Baez una volta mi ha detto: “Quando sei sul palco sei una star e le stelle non hanno sesso. I problemi per noi cominciano quando, scese dal palco, torniamo a essere donne». Lo show business è dominato dagli uomini. Negli ultimi anni qualche progresso è stato fatto, ma molte di queste donne hanno vissuto in tempi in cui era ancora più difficile riuscire ad arrivare a certi risultati». Il libro è impreziosito da una prefazione scritta da Gianna Nannini. Spiega Guaitamacchi: «In molti non lo sanno, ma ha scritto una tesi di laurea su Janis Joplin e nel suo terzo disco ha registrato anche una cover di “Me and Bobby McGee” proprio di Janis…».

Di Federico Arduini

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