Baustelle: “Una soddisfazione essere d’ispirazione per i giovani artisti”
Federico Bianconi dei Baustelle, Premio Tenco alla carriera 2025, ha raccontato l’emozione dei primi 25 anni di carriera
Baustelle: “Una soddisfazione essere d’ispirazione per i giovani artisti”
Federico Bianconi dei Baustelle, Premio Tenco alla carriera 2025, ha raccontato l’emozione dei primi 25 anni di carriera
Baustelle: “Una soddisfazione essere d’ispirazione per i giovani artisti”
Federico Bianconi dei Baustelle, Premio Tenco alla carriera 2025, ha raccontato l’emozione dei primi 25 anni di carriera
In una sede del Club Tenco gremitissima, all’ex stazione di Sanremo, si è tenuta questa mattina la conferenza stampa della seconda giornata dell’edizione 2025, partita ieri per tre giorni. La rassegna è dedicata alla Canzone d’Autore ed è la più prestigiosa e rinomata del nostro Paese, manifestazione unica nel mondo, che si tiene dal 1974 e che quest’anno sarà dedicata ad Amilcare Rambaldi, ideatore del Festival di Sanremo come del Premio Tenco, a trent’anni dalla scomparsa.
Tra gli artisti intervenuti, i Baustelle Premio Tenco 2025. Di seguito le motivazioni del Premio Tenco 2025 alla carriera: «I Baustelle hanno fondato la base culturale ed estetica di molta canzone d’autore degli ultimi vent’anni. Le timbriche rock, le melodie coinvolgenti, mischiate a certa amarezza da crisi sociale anni Zero, già sul volgere del millennio descrivevano alla perfezione la società patinata berlusconiana e l’incapacità della sinistra a porre rimedio allo sfacelo. La guerra è finita, Contro il mondo e altri brani sono in bilico tra il rifiuto di una società irricevibile, l’etica sociale e il nostro personale sconforto, perché la poetica dei Baustelle riesce a contemplare la solidarietà umana, la speranza illusoria e il baratro minaccioso e totale che è parte inevitabile dell’essere umano, il lato oscuro, l’elegante distruzione a cui tutti si ambisce segretamente».

25 anni di carriera che Francesco Bianconi ha commentato così: “Io credo che il segreto sia non pensarci. È il mondo, ogni tanto, che ti ricorda: “Guarda, sono passati vent’anni, venticinque…” Se ci pensi troppo, ti rendi conto di quanto sei vecchio. Invece bisogna puntare all’eternità”. In questi anni, la band è indubbiamente diventata un punto di riferimento per i più giovani: “Guarda, ce lo fanno notare sempre più spesso. Anche giovani artisti ci dicono: “Siete stati ispiratori per noi”. È una bella soddisfazione. Pensare di aver influenzato il modo di vedere la musica o il mondo di qualcun altro mi dà grande piacere. In questi venticinque anni la canzone d’autore è cambiata molto, forse anche un po’ per colpa -o per merito – dei Baustelle. Quando abbiamo cominciato, lo scenario era completamente diverso: c’era una netta distinzione tra musica pop commerciale e musica alternativa. Noi siamo stati tra i primi a rompere quello schema.
Il nostro primo singolo passato nei grandi network radiofonici era, in fondo, una canzone cantautorale che parlava di un suicidio giovanile. Mi piace pensare che, nel piccolo, abbiamo contribuito all’evoluzione della canzone italiana. Quando me lo dicono, mi gratifica, ma è anche una responsabilità. Io, però, la vivo serenamente: se fai le cose con l’atteggiamento giusto, senza compromessi, con spirito sperimentale, allora non c’è da avere paura“.
di Federico Arduini
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- Tag: musica
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