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Gabry Ponte, in 56mila per il primo San Siro: “Non sarà una serata nostalgia”

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Questa sera Gabry Ponte fa la storia con “San Siro Dance”, il grande evento sold out che andrà in scena allo Stadio San Siro di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui prima dell’inizio

Gabry Ponte

Gabry Ponte, in 56mila per il primo San Siro: “Non sarà una serata nostalgia”

Questa sera Gabry Ponte fa la storia con “San Siro Dance”, il grande evento sold out che andrà in scena allo Stadio San Siro di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui prima dell’inizio

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Gabry Ponte, in 56mila per il primo San Siro: “Non sarà una serata nostalgia”

Questa sera Gabry Ponte fa la storia con “San Siro Dance”, il grande evento sold out che andrà in scena allo Stadio San Siro di Milano. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui prima dell’inizio

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Questa sera Gabry Ponte fa la storia con “San Siro Dance”, il grande evento sold out che andrà in scena allo Stadio San Siro di Milano davanti 56.000 presenze (con biglietti venduti in tutta Italia e all’estero). Un traguardo storico per Gabry Ponte, che diventa così il primo Dj della storia a calcare il leggendario palco dello stadio milanese, uno dei templi mondiali della musica e dello sport, che si trasformerà in una gigantesca dancefloor. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui prima dell’inizio ed è stato impossibile non partire dalle sue emozioni, ad un passo da un traguardo del genere: “La verità è che sono agitato sempre, anche quando sto per salire in consolle in un club con qualche centinaio di persone davanti. Questa è la realtà. Trovare la sintonia con il pubblico, che è quello che fa la differenza tra una serata riuscita bene o meno, non è mai scontato. Credo che sia importante che continui a esserci un po’ di ansia. Il giorno in cui salirò sul palco senza, sarà l’ultima volta”.

San Siro all’inizio non era pianificato: “Eravamo partiti dall’idea di fare un evento per i 25 anni di carriera con il Forum, una festa per i fan. E mi ero detto: ‘Chi se ne frega se non riempiamo il Forum, faremo una bella festa’. In realtà è andato sold out anche molto velocemente e si è trasformato in un tour. Abbiamo fatto in tre date un piccolo tour con 50.000 biglietti venduti in tre date e ne abbiamo fatti altri 50.000 nella scorsa estate, in 5 o 6 date in giro per l’Italia. Quando annunci San Siro è sempre una scommessa, non è mai scontato e c’era sicuramente ansia, ma abbiamo affrontato la sfida con tutta la determinazione del caso. Io faccio il mio primo stadio a 50 anni suonati, in tutti i sensi: nel frattempo la famiglia è cresciuta tanto”.

In questo momento storico così tumultuoso, Ponte lascerà spazio alla musica e al suo potere di unire le persone: “Lascerò spazio alla musica, che deve fare il suo lavoro: unire le persone. È chiaro che viviamo in un’epoca con degli avvenimenti che ci fanno vedere quanto siamo divisi e questo è sicuramente una cosa che non fa piacere a nessuno. Tuttavia, io voglio che la gente oggi si diverta e si ricordi di una festa serena, dimenticandosi per qualche ora di queste cose”. E visto che si parla di musica, circa la scaletta, qualche anticipazioni c’è stata data: “Io sono stato sempre ben lontano dai dalle serate ‘remember’. Non perché voglia ripudiare quello che ho fatto in passato, fa parte del mio percorso e sono molto grato. Ma la natura del mio lavoro è quella di suonare prevalentemente nei club, di rivolgermi a un pubblico giovane, e mi impone di evolvere sempre cercando di stare sempre al passo. Nelle serate cerco sempre di mischiare un pochettino, non solo il presente al passato, ma anche un po’ di futuro. Mi piace l’idea che i fan possano venire e ascoltare anche cose che ancora non conoscono“.

E a chi gli chiedeva se ci sarebbero stati gli Eiffel, con cui pochi giorni fa aveva fatto una foto condivisa sui social, Ponte ha risposto: “Li ho invitati a San Siro. come li avevo già invitati all’evento al Forum, ma purtroppo questa sera suonano in Germania, quindi non ci saranno. Ormai le strade si sono separate, da anni, ma è bello rincontrarsi. Ci uniscono tanti ricordi, ricordi meravigliosi”.

di Federico Arduini

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