Gianni Bismark racconta “Ancora vivi”: “Il progetto più mio che abbia mai fatto”
Gianni Bismarck torna a far sentire la sua voce con “Ancora Vivi”, il nuovo album disponibile su tutte le piattaforme digitali e anche in versione fisica
Gianni Bismark racconta “Ancora vivi”: “Il progetto più mio che abbia mai fatto”
Gianni Bismarck torna a far sentire la sua voce con “Ancora Vivi”, il nuovo album disponibile su tutte le piattaforme digitali e anche in versione fisica
Gianni Bismark racconta “Ancora vivi”: “Il progetto più mio che abbia mai fatto”
Gianni Bismarck torna a far sentire la sua voce con “Ancora Vivi”, il nuovo album disponibile su tutte le piattaforme digitali e anche in versione fisica
Gianni Bismarck torna a far sentire la sua voce con “Ancora Vivi”, il nuovo album disponibile su tutte le piattaforme digitali e anche in versione fisica. Una presa di posizione artistica, consapevole e profondamente personale.
Ad aprire il progetto era stato qualche settima fa il singolo “Piove Piove”, impreziosito dalla collaborazione con Giuliano Sangiorgi. Un incontro inedito, ma naturale, tra due mondi solo apparentemente distanti. Un brano nato da un legame profondo con il quartiere, con le persone che lo abitano e con quelle radici che hanno formato l’identità dell’artista romano. Ma il racconto non resta confinato alla dimensione autobiografica: si allarga fino a diventare una riflessione universale sul tempo che passa, sulle promesse rimaste in sospeso e sugli affetti che resistono anche quando tutto cambia. È una canzone che guarda indietro senza rimpianto e avanti senza retorica.

Il nuovo disco di Gianni Bismark arriva dopo un periodo di silenzio che non è mai stato immobilità. Come raccontato dall’artista stesso durante la presentazione del disco, “Ancora Vivi” nasce da un’esigenza reale, non da una scadenza: «Ho bisogno di tempo. Un anno o anche meno non mi basta: devo prendere, prendere e poi buttare fuori tutto».
Il disco è stato scritto e registrato interamente a Roma, tra casa e diversi studi della città. Roma non è solo uno sfondo, ma una presenza costante, quasi un personaggio: «C’è tanta Roma dentro. C’è tanto di mio, ma raccontato in un altro modo rispetto al passato».
Ed è proprio qui che “Ancora Vivi” segna una svolta. Non una rottura, ma un’evoluzione naturale. Il rap resta centrale, anche quando si fa più sommerso, mentre cresce un’impronta cantautorale che affonda le radici nella tradizione romana, omaggiata con rispetto e indubbia identità. Le produzioni seguono questa direzione: chitarre, brani introspettivi, momenti più scarni e altri più ruvidi, sempre guidati dal beat, che per Gianni resta una bussola creativa fondamentale: «È il beat che mi suggerisce cosa dire e come dirlo».

Il titolo “Ancora Vivi” è forse la chiave di lettura più potente dell’intero progetto. Non è solo una dichiarazione di esistenza, ma una presa di distanza dalle mode, dalle formule preconfezionate, dall’obbligo di rincorrere il “feat del momento”: «Non volevo piegarmi alle mode. Questo è il progetto più mio che abbia mai fatto». Un disco “pesante”, come lo definisce lui stesso, perché attraversato da memorie, passato e introspezione. Ma anche un disco vitale, pensato per essere suonato dal vivo, con una band sempre più centrale e una visione chiara anche sul palco.
“Ancora Vivi” non è il ritorno di Gianni Bismark: è la conferma di un artista che ha scelto di prendersi il tempo necessario per restare fedele a sé stesso. E oggi, più che mai, quella voce suona autentica.
di Federico Arduini
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- Tag: musica, Musica italiana
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