Ginevra Di Marco: “La musica, un caleidoscopio di parole e libertà”
Durante la conferenza stampa del Premio Tenco di oggi, giovedì 23 ottobre, sono intervenuti diversi artisti vincitori, tra cui Ginevra di Marco

Ginevra Di Marco: “La musica, un caleidoscopio di parole e libertà”
Durante la conferenza stampa del Premio Tenco di oggi, giovedì 23 ottobre, sono intervenuti diversi artisti vincitori, tra cui Ginevra di Marco
Ginevra Di Marco: “La musica, un caleidoscopio di parole e libertà”
Durante la conferenza stampa del Premio Tenco di oggi, giovedì 23 ottobre, sono intervenuti diversi artisti vincitori, tra cui Ginevra di Marco
In una sede del Club Tenco gremitissima, all’ex stazione di Sanremo, si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025, partita oggi per tre giorni. La rassegna è dedicata alla Canzone d’Autore ed è la più prestigiosa e rinomata del nostro Paese, manifestazione unica nel mondo, che si tiene dal 1974 e che quest’anno sarà dedicata ad Amilcare Rambaldi, ideatore del Festival di Sanremo come del Premio Tenco, a trent’anni dalla scomparsa.
Tra gli artisti intervenuti, Ginevra Di Marco, vincitrice della sua quarta Targa Tenco, in questo caso per “Migliore album di interprete” con il disco “Kaleidoscope”: “Sono molto contenta e onorata di questo premio perché il Premio Tenco per me rappresenta in qualche modo una visione della musica attenta alla parola, alla sostanza, all’impegno. Essere ancora una volta riconosciuta ha un significato enorme, sia perché l’età avanza e questo non è affatto scontato, sia perché l’idea di fare un nuovo progetto che viene apprezzato mi fa guardare al presente e al futuro con maggiore energia”.
Per Ginevra la musica è un linguaggio in continuo movimento, “un fiume che scorre in mille rivoli e mille direzioni”. Racconta che lei e i suoi compagni di viaggio si sono divertiti, in questi anni, “a scrivere, riscrivere, interpretare, rilanciare qualcosa anche di già esistente”, convinti che non esista un valore aggiunto nell’essere completamente autori o interpreti, perché “in qualche modo si riscrive sempre una canzone quando passa attraverso la tua sensibilità e la tua visione”.
Nel disco convivono testi scritti appositamente per il progetto, musiche originali, rivisitazioni e arrangiamenti che si fondono in un percorso musicale e culturale. “Il disco nasce dall’idea di recuperare quello spirito degli album degli anni Settanta, in cui non si proponeva solo un viaggio musicale, ma anche politico, sociale e culturale. I dischi allora erano vere e proprie opere d’arte, tentativi di raccontare il mondo e, se possibile, di scuoterlo. “Kaleidoscope” vive di questo stesso spirito: la musica non tanto e non solo come intrattenimento, ma come esperienza, strumento di riflessione e di cambiamento”.
Alla domanda su un possibile “sogno nel cassetto” per il futuro, Ginevra risponde con semplicità: “Non lo so. In realtà questo disco arriva forse a chiudere un cerchio, o almeno così ci era sembrato all’inizio. Mi piacerebbe ora tornare a scrivere, ma sono abbastanza istintiva, non mi piace programmare troppo. Vediamo cosa porterà la vita. Adesso voglio godermi questo disco portandolo in giro, nei concerti, insieme alle persone che lo hanno reso possibile”.
di Federico Arduini
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- Tag: musica
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