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Intervista Patrizio La Pietra

“La vicenda di Satnam Sigh? C’è ancora molto da fare nella lotta al caporalato”, parla il sottosegretario all’Agricoltura La Pietra

Dalla vicenda di Satnam Singh alla lotta all’italian sounding fino all”etichetta semaforo’ e alle scelte post europee: intervista al sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra

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“La vicenda di Satnam Sigh? C’è ancora molto da fare nella lotta al caporalato”, parla il sottosegretario all’Agricoltura La Pietra

Dalla vicenda di Satnam Singh alla lotta all’italian sounding fino all”etichetta semaforo’ e alle scelte post europee: intervista al sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra

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“La vicenda di Satnam Sigh? C’è ancora molto da fare nella lotta al caporalato”, parla il sottosegretario all’Agricoltura La Pietra

Dalla vicenda di Satnam Singh alla lotta all’italian sounding fino all”etichetta semaforo’ e alle scelte post europee: intervista al sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra

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Dalla vicenda di Satnam Singh alla lotta all’italian sounding fino all”etichetta semaforo’ e alle scelte post europee: intervista al sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra

È possibile parlare ancora di caporalato? Purtroppo si e a ricordarcelo è stata la triste vicenda dell’indiano Satnam Singh e del suo datore di lavoro, proprio oggi arrestato per omicidio doloso. “La vicenda tragica di Satnan Singh ha evidenziato come ci sia ancora molto da fare per sconfiggere definitivamente la piaga del caporalato. Il governo Meloni fin dal primo giorno si è fatto carico di un problema troppo spesso colpevolmente ignorato in passato dai governi precedenti. E altro ancora si dovrà fare”, ha commentato il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra. Non servono più le scuse: “Siamo intervenuti come governo con il massimo impegno sulle diverse e complesse questioni legate al tema del lavoro agricolo irregolare e contro ogni forma di sfruttamento, tanto sul fronte della repressione che della prevenzione. Tutti temi che, evidentemente non sono stati adeguatamente affrontati dai governi precedenti”. 

L’agricoltura italiana vale 621 miliardi di euro di fatturato, il 15% del totale nazionale: un settore fiore all’occhiello della nostra economia che rischia di perdere valore e fatturato con alcuni, recenti fenomeni, che vanno sotto il nome di ‘italian sounding’.

“Il contrasto all’italian sounding, la pratica scorretta di produrre e commercializzare prodotti falsamente spacciati per italiani, è una delle priorità del governo Meloni. Fuori e dentro i nostri confini siamo quotidianamente impegnati in una lotta che ci vede al fianco degli imprenditori italiani che operano nel rispetto della legalità e che non devono più veder sottratte quote di mercato che gli spettano, a vantaggio di chi specula marchiando come italiano ciò che di italiano non ha nulla”, spiega il sottosegretario di Stato all’agricoltura del governo Meloni, Patrizio La Pietra. “Il danno economico ha un impatto pari a 91 miliardi di euro all’anno: un prezzo che non vogliamo e non dobbiamo più pagare. Un esempio di soluzione concreta, è l’approvazione in commissione Senato dell’emendamento inerente Granaio Italia, una risposta concreta alle associazioni di categoria e agli imprenditori per tutelare la produzione di grano italiano”.

Ma quale sarà il futuro dell’agricoltura italiana nel prossimo quinquennio post elezioni europee? “Grazie al lavoro italiano e di un sempre maggiore numero di partner europei, l’aria sta cambiando a Bruxelles, dove i burocrati e i fondamentalisti del falso progresso “green” hanno dettato legge, a discapito dell’agricoltura e della pesca. Con il ministro Lollobrigida e tutto il governo Meloni abbiamo portato in Europa le istanze del mondo agricolo e delle nostre marinerie, chiedendo che finalmente si giungesse al necessario compromesso tra sostenibilità ambientale ed economica”.

Anche sull’etichetta semaforo, vecchio pallino dell’ala “nordista“ dell’Unione europea in tema di valutazione dei diversi alimenti, le cose sembrano cambiare. “Anche prima di andare al governo abbiamo avuto una posizione netta e fortemente critica nei confronti del nutriscore, il sistema di etichettatura a semaforo, che a detta dei suoi proponenti dovrebbe aiutare le persone nella scelta dei cibi più salutari, ma che nei fatti produce esattamente il risultato opposto”, spiega La Pietra. E continua: “L’Italia, per prima in Europa, ha espresso contrarietà ad una proposta che a nostro giudizio accontenta solo gli interessi delle grandi lobbies alimentari e ora, con soddisfazione, registriamo un allineamento sulla nostra posizione anche di altri Paesi europei, come il Portogallo. L’Italia aveva lanciato l’allarme su parametri nutrizionali, quanto meno fantasiosi, capaci di bocciare il parmigiano e l’olio di oliva, promuovendo nel contempo bibite gassate note, per non dire famigerate. Questo “pittoresco” sistema di etichettatura a semaforo, con il rosso attribuisce il marchio dell’infamia ad alimenti la cui salubrità è invece evidente a chiunque. L’Europa, finalmente, si risveglia dal torpore e comincia a fare luce sul buio informativo che artatamente ha avvolto il mondo dell’agricoltura e dell’alimentazione”.

Tornando all’Italia, un altro problema sta affliggendo il nostro territorio, Lazio in primis: gli incontri ravvicinanti tra uomo e cinghiale. Spesso, con risvolti tragici. “Il problema è di difficile soluzione, ma di certo non si può continuare ad ignorarlo come, purtroppo, si è fatto per troppo tempo, sempre per un’immotivata sudditanza in Italia ed in Europa ai fondamentalisti dell’ambientalismo e del finto animalismo. Abbiamo messo in campo risorse e uomini ma la conformazione del territorio italiano rende tutto estremamente complicato. Non per questo, ci arrendiamo”.

Infine, dalla tecnologia arriva una soluzione ad un problema che riguarda tutti, soprattutto gli abitanti delle isole italiane: la carenza idrica e la desalinizzazione dell’acqua di mare. Pronta la risposta del governo: “Il DL Siccità, fortemente voluto dal ministro Lollobrigida, è la risposta concreta a un tema ignorato per decenni dalla politica. In altre nazioni, vedi ad esempio Israele, si è puntato con decisione sugli impianti di desalinizzazione e da parte del governo Meloni non solo non ci sono preclusioni di sorta, ma anzi una disponibilità a percorrere ogni strada che ci possa aiutare a risolvere un problema che riguarda il futuro di ognuno di noi”.

di Raffaela Mercurio

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