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L’innovazione in un distretto, parla Alessandro Fermi, assessore lombardo all’Università, ricerca e innovazione

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Milano Innovation District (Mind) vede già occupati il 30% dei propri spazi. E altri progetti sono in dirittura d’arrivo. “Siamo stati coraggiosi e abbiamo voluto credere in quest’idea avveniristica” spiega Alessandro Fermi, assessore regionale all’Università, ricerca e innovazione. Le sue parole

Alessandro Fermi

L’innovazione in un distretto, parla Alessandro Fermi, assessore lombardo all’Università, ricerca e innovazione

Milano Innovation District (Mind) vede già occupati il 30% dei propri spazi. E altri progetti sono in dirittura d’arrivo. “Siamo stati coraggiosi e abbiamo voluto credere in quest’idea avveniristica” spiega Alessandro Fermi, assessore regionale all’Università, ricerca e innovazione. Le sue parole

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L’innovazione in un distretto, parla Alessandro Fermi, assessore lombardo all’Università, ricerca e innovazione

Milano Innovation District (Mind) vede già occupati il 30% dei propri spazi. E altri progetti sono in dirittura d’arrivo. “Siamo stati coraggiosi e abbiamo voluto credere in quest’idea avveniristica” spiega Alessandro Fermi, assessore regionale all’Università, ricerca e innovazione. Le sue parole

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Sono trascorsi dieci anni esatti da Expo, l’esposizione universale ospitata nel 2015 a Milano. A evento concluso si erano sollevate polemiche sulla riconversione dell’area in cui si svolse l’evento. Polemiche che, a distanza di due lustri, si sono rivelate sterili. Quell’area non solo non si è trasformata nella temuta cattedrale nel deserto, ma è diventata un’oasi nel campo della ricerca e dell’innovazione. Una sorta di Silicon Valley del biotech dove già oggi convivono e operano numerose startup.

Mind, acronimo di Milano Innovation District, vede già occupati il 30% dei propri spazi. E altri progetti sono in dirittura d’arrivo: il Cnr ha per esempio in previsione di aprire alcune sedi in quest’area. «Siamo stati coraggiosi e abbiamo voluto credere in quest’idea avveniristica» spiega Alessandro Fermi, assessore regionale all’Università, ricerca e innovazione. «Per la sua vastità quest’area avrebbe potuto essere trasformata in un parco di divertimenti o nell’ennesimo centro commerciale. Invece abbiamo voluto farla diventare un hub tecnologico che fosse in grado di trainare il resto delle province lombarde, ma non solo».

Il nuovo quartiere accoglierà giornalmente una media di 60mila persone. Con un focus che verterà soprattutto sulla ricerca biomedica e genetica e che vedrà la presenza di diversi acceleratori di startup. Anche l’Università Statale di Milano, per esempio, tra il 2027 e il 2028 avrà un polo scientifico tutto suo, con la previsione di alloggi per mitigare il caro affitti che colpisce gli studenti. «Proprio nei giorni scorsi la Giunta della Regione Lombardia ha approvato la convenzione con l’Università degli Studi di Milano per la realizzazione degli allestimenti completi delle aree della didattica nel nuovo Campus in area Mind» sottolinea Fermi. «Si tratta di un progetto per un importo complessivo di 31 milioni e 878mila euro, per il quale la Regione interviene con un finanziamento di 15 milioni. Gli spazi da allestire comprendono laboratori, aule per la didattica, aula magna, biblioteca e spazi di ritrovo e studio».

Il nuovo Campus della Statale si estenderà su più di 210mila metri quadrati e ospiterà oltre 23mila persone tra docenti, ricercatori e studenti. Una macchina che, in previsione, potrà correre ancora più veloce grazie all’apporto di tutto il mondo accademico lombardo, che negli ultimi decenni si è affermato nei più prestigiosi ranking mondiali. Merito forse anche del lavoro delle tante rettrici (ben sette) nelle università lombarde? «Il tema della partecipazione femminile ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e per fortuna» osserva Fermi. «Resto convinto che le donne siano molto più attente, precise e organizzate rispetto a noi uomini».

Sempre nel campo della ricerca, un rilevante contributo arriva anche dagli Irccs, ovvero gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, al cui interno viene portata avanti anche attività di ricerca: «Sono incredibili le innovazioni introdotte negli ultimi anni, soprattutto nel campo dell’oncologia, grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale» ragiona Fermi.

«Quello su cui dobbiamo ancora migliorare è invece la capacità di far entrare in contatto le idee con i finanziamenti necessari per realizzarle, perché quanto scoperto dalla ricerca possa diventare in tempi brevi una startup innovativa in grado di agganciare anche il mercato e generare progresso. Sotto questo aspetto l’Italia è molto indietro, ma resto convinto che Mind sarà di estremo aiuto. Con Regione Lombardia stiamo appunto studiando una misura innovativa, con 32 milioni di euro disponibili, finalizzata a sostenere gli investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale svolti dagli Irccs lombardi in ambito Salute e Life Science, per stimolare il trasferimento di tecnologie e di innovazioni, promuovendo la collaborazione tra Irccs e le piccole e medie imprese in particolare» conclude Alessandro Fermi.

di Ilaria Cuzzolin

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