Mauro Berruto: “Apriamo la scuola allo sport”
La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una legge che porta il nome del parlamentare del Pd Mauro Berruto che dispone l’apertura delle palestre scolastiche, in orario pomeridiano, ad associazioni e società sportive

Mauro Berruto: “Apriamo la scuola allo sport”
La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una legge che porta il nome del parlamentare del Pd Mauro Berruto che dispone l’apertura delle palestre scolastiche, in orario pomeridiano, ad associazioni e società sportive
Mauro Berruto: “Apriamo la scuola allo sport”
La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una legge che porta il nome del parlamentare del Pd Mauro Berruto che dispone l’apertura delle palestre scolastiche, in orario pomeridiano, ad associazioni e società sportive
Una congiuntura astrale nel nome del volley. Lo scorso 8 ottobre – qualche ora prima che le Nazionali di pallavolo maschile e femminile, fresche vincitrici dei rispettivi titoli mondiali, incontrassero al Quirinale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – la Camera dei deputati approvava all’unanimità una legge che porta il nome (perché da lui fortemente voluta) del parlamentare del Pd Mauro Berruto, ex commissario tecnico dell’Italvolley maschile. La nuova norma dispone l’apertura delle palestre scolastiche, in orario pomeridiano, ad associazioni e società sportive.
Scontato? No, per niente. A oggi in diverse regioni italiane, subito dopo la fine delle lezioni, le palestre degli istituti restano chiuse a chiunque intenda praticare sport di squadra e individuali al coperto. La loro eventuale apertura dipende totalmente dalla discrezionalità dei singoli dirigenti scolastici. Cavilli burocratici, poca volontà di assumersi ulteriori responsabilità e i portoni restano chiusi. Un problema evidenziato anche dalla Federazione italiana di pallavolo (Fipav), dal ct Julio Velasco e anche da Fefè De Giorgi (nella sua recente intervista al nostro giornale), mentre in Italia si moltiplicano gli amanti del volley: gli iscritti alla Fipav sono ormai oltre 365mila.
«Il provvedimento è passato alla Camera all’unanimità, conto che avvenga lo stesso a brevissimo anche al Senato, dove di solito si ratifica quanto è passato a Montecitorio. Sto spingendo affinché i tempi siano brevi» spiega Berruto a “La Ragione”. «Con questa legge si inverte il principio attuale: il proprietario della palestra (cioè Comuni e Province) garantisce l’attività scolastica in orario curricolare; gli istituti comunicheranno i giorni in cui le loro strutture potranno essere usate di pomeriggio; infine le palestre potranno essere utilizzate in convenzione». Cambia insomma il punto di vista: «Non sarà più una concessione discrezionale del dirigente scolastico, ma un vero e proprio utilizzo condiviso dei luoghi dell’educazione e dello sport».
Il deputato, che ha portato la nostra Nazionale maschile alla medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012, sottolinea come le nuove disposizioni porteranno all’apertura delle palestre scolastiche «anche nel periodo estivo, quando le attività didattiche sono ferme. Si tratta di tre mesi, mica poco, durante i quali i ragazzi potranno anche allenarsi di più, avendo più tempo a loro disposizione. Senza contare che nelle strutture scolastiche si potranno organizzare dei camp e potranno allenarsi anche gli over 65».
Il punto centrale della legge Berruto, racconta il suo estensore, è che «le società sportive senza scopo di lucro potranno proporre a Comuni e Province interventi migliorativi per le palestre scolastiche. Se il Comune riconosce la qualità dell’intervento proposto, potrà concedere l’utilizzo della palestra per cinque anni a indennizzo gratuito. Così ci guadagnano tutti: la società sportiva, il dirigente scolastico che si ritrova una palestra ammodernata, chi frequenta la struttura il pomeriggio, ma anche gli studenti del mattino, producendo così una proficua interazione tra pubblico e privato. È una soluzione che va incontro alle piccole società, che spesso non sanno dove portare i ragazzi ad allenarsi».
Nel nostro Paese il 60% delle scuole non ha una palestra: «Se pensiamo che nel restante 40% dei casi si tratta di strutture fatiscenti o non moderne, il problema diventa ancora più grande. E allora cerchiamo di fare il massimo con quello che abbiamo. Si tratta di luoghi pubblici, non dimentichiamo che il problema infrastrutturale prima o poi andrà affrontato» osserva ancora il parlamentare ed ex ct.
A questo proposito la Fipav ha varato un programma di investimenti da 9 milioni di euro per costruire nuove strutture sportive che sopperiscano alla carenza di palestre: «È un’iniziativa sicuramente apprezzabile. Mi auguro che ci sia una reciprocità: spero che quei micro-impianti realizzati dalla Federazione siano messi a disposizione delle scuole che non sono dotate di palestre, così da creare un circuito virtuoso, un’apertura culturale e una collaborazione forte tra scuole e società sportive. Accade già in diverse realtà italiane».
di Nicola Sellitti
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