Chef Max Mariola: “I social sono democratici: o piaci o no”
Star del web e icona della cucina mediterranea, Max Mariola è lo chef del momento. Dopo aver aperto il “Max Mariola Restaurant” a Milano, in zona Brera, ha deciso di raddoppiare

Chef Max Mariola: “I social sono democratici: o piaci o no”
Star del web e icona della cucina mediterranea, Max Mariola è lo chef del momento. Dopo aver aperto il “Max Mariola Restaurant” a Milano, in zona Brera, ha deciso di raddoppiare
Chef Max Mariola: “I social sono democratici: o piaci o no”
Star del web e icona della cucina mediterranea, Max Mariola è lo chef del momento. Dopo aver aperto il “Max Mariola Restaurant” a Milano, in zona Brera, ha deciso di raddoppiare
Star del web e icona della cucina mediterranea, Max Mariola è lo chef del momento. Dopo aver aperto il “Max Mariola Restaurant” a Milano, in zona Brera, ha deciso di raddoppiare: ora sarà possibile entrare in contatto con la sua filosofia di cucina genuina ma godereccia anche ne “Il Bistrot”, situato in corso Garibaldi 12, sempre in zona Brera. «Volevo offrire un’altra proposta ristorativa» ci racconta lo chef: «Nel bistrot posso presentare tutti quei panini di cui la gente va ghiotta e quei piatti veloci da mangiare in un brunch o in pausa pranzo. Voglio completare l’offerta ristorativa che ho iniziato con il ristorante, rivolgendomi a un pubblico giovane – ma non solo – che vuole sedersi a tavola, mangiare qualcosa e andare via dopo venti minuti. In altri termini, si tratta di una proposta più informale e più veloce rispetto al ristorante»
Un format dinamico e accessibile, una nuova e stuzzicante sfida. L’obiettivo è ripetere i grandi risultati ottenuti dal ristorante: «Sono passati 14 mesi dall’apertura, il successo nessuno te lo porta in tasca. Non mi aspettavo questo pubblico così affettuoso e così carino nei miei confronti. All’inizio mi hanno perdonato se ho sbagliato e hanno continuato ad avere fiducia in me, ci sono clienti che sono venuti più di sedici volte in un anno. Hanno apprezzato quello che ho fatto e me lo hanno dimostrato in ogni modo».
Seguito da oltre 10 milioni di persone sui principali social network, lo chef romano rappresenta la cucina nostrana a livello internazionale, ma per lui non si tratta di un peso o di una responsabilità indigesta: «I social sono fantastici perché sono democratici: o piaci o non piaci, non ci sono raccomandazioni. Non sento una responsabilità di questo tipo non perché non credo di averla, ma perché semplicemente faccio quello che credo sia giusto. Non scendo a compromessi con grandi industrie per fare partnership, cerco sempre i prodotti giusti, quelli che mangerei io e che farei mangiare a mio figlio. Sto facendo quello che mi hanno insegnato mia nonna e mia madre: la nostra cucina basata sui prodotti italiani di qualità, dove il valore è la stagionalità e la ricerca del prodotto. Si può mangiare benissimo anche senza comprare scampi e tartufo bianco, spendendo il giusto».
La sua filosofia riassunta nell’ormai iconico «the sound of love» comprende la valorizzazione del territorio e il rispetto delle tradizioni. Una rottura rispetto a certi programmi televisivi in cui si urla e si litiga: «Sono stato uno dei primi a fare il provino per una di quelle trasmissioni in cui si urla e ci si scontra. Mi chiesero di urlare e di strillare – ci rivela lo chef – Ma questo non è nelle mie corde: anche in ambito lavorativo difficilmente esco dai gangheri o perdo le staffe. Penso che non sia produttivo inveire contro le persone, preferisco parlare degli errori e delle possibili conseguenze.
A me tutti questi strilli non piacciono, anche la mia comunicazione è amichevole, informale, semplice e basata sul rispetto delle persone e della famiglia. Ho un obiettivo: ricreare quello che abbiamo perso, ossia la convivialità e il prenderci cura di noi. Noi pensiamo a vestirci bene, ma spesso sottovalutiamo quello che mettiamo dentro il nostro corpo».
Ma Max Mariola non intende fermarsi qui. Anzi rilancia: «I prossimi progetti sono molto ambiziosi. Entro giugno apriremo altri tre format ristorativi che vanno incontro alle esigenze di questo momento: una proposta di qualità a 25-30 euro. In questo modo completo la mia proposta: ristorante, bistrot e le mie osterie. Apriremo prima a Napoli e poi a Milano e Torino». Senza perdere di vista un altro importante progetto, la “Max Mariola Academy”: «È un lavoro fighissimo, è quello che ho sempre sognato. Già quando lavoravo con Gambero Rosso volevo realizzare un’enciclopedia della cucina, in cui trattare i vari argomenti singolarmente. È tutto homemade, mi ha aiutato mia moglie che ha creduto in questo progetto: sono contento perchè sta avendo grande successo».
di Massimo Balsamo
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- Tag: cucina
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