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Mimmo Paganelli: “Giovani, andate ovunque ci sia un palco!”

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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Domenico “Mimmo” Paganelli, produttore e storico discografico, sul suo libro “Music Masterclass”

Domenico Paganelli

Mimmo Paganelli: “Giovani, andate ovunque ci sia un palco!”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Domenico “Mimmo” Paganelli, produttore e storico discografico, sul suo libro “Music Masterclass”

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Mimmo Paganelli: “Giovani, andate ovunque ci sia un palco!”

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Domenico “Mimmo” Paganelli, produttore e storico discografico, sul suo libro “Music Masterclass”

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Quando si pensa alla musica si è subito portati a ragionare degli artisti, ma poco di chi dietro alle loro carriere lavora. Una delle figure più importanti è indubbiamente quella del discografico e tra i nomi impossibili da non citare per la musica italiana c’è quello di Domenico Paganelli.

Tarantino di nascita e milanese d’adozione, Paganelli è molto più di un discografico o produttore: è un divulgatore appassionato, un uomo che ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più significative della musica del nostro Paese. Dalla Cgd alla Rca, passando per la direzione artistica della Peer Southern fino al lungo capitolo con Emi, il discografico di Taranto ha lavorato con i più grandi: Rino Gaetano, Mia Martini, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Renato Zero, Vasco Rossi, Mina, Franco Battiato… e la lista continua. Ma oggi, più che ripercorrerne soltanto i successi, vogliamo scavare nella sua visione e parlare del libro che ha da poco pubblicato: “Music Masterclass – Tutto ciò che avreste voluto sapere sul mestiere dell’artista” (Dantone edizioni e musica), nato dopo anni di lavoro a contatto con artisti di diverse generazioni.

«Dopo quattro anni di masterclass – soprattutto grazie all’esperienza del Festival di San Marino, dove incontravo ogni volta 700-800 nuovi talenti italiani e internazionali – mi sono reso conto di quanto questo percorso mi avesse dato» racconta Paganelli. «Per non ripetermi, cambiavo ogni volta gli argomenti e col tempo mi sono costruito uno schema mentale, una sorta di mappa che toccava tutti i temi fondamentali. A un certo punto ho capito che quello schema era diventato così strutturato e completo da poter diventare un libro». A pagina 14 c’è una sorta di albero: «È la rappresentazione visiva del metodo che ho sviluppato in questi anni. Con ogni masterclass prendevo un ramo, cioè un argomento, e lo approfondivo. Poi mi sono detto: perché limitarsi a raccontare un pezzo alla volta? Perché non mettere tutto insieme e farne un metodo completo? Così è nato questo libro».

Non è un racconto lineare, quanto piuttosto una raccolta di punti fondamentali, riflessioni e temi. È ricco di spunti sia per i curiosi che gli appassionati, ma soprattutto per gli artisti, tra consigli pratici e suggerimenti, punti di vista e approfondimenti, in un mondo in cui proprio quelli che dovrebbero essere o diventare il perno della musica sono in realtà lasciati a loro stessi: «Oggi tanti ragazzi non riescono ad avere un vero confronto con un discografico o un produttore. Restano da soli, si danno ragione da soli, chiusi nella loro stanzetta o cantina. E invece io dico sempre: andate ovunque ci sia un palco! Perché è lì che succedono gli incontri. Anche se davanti a voi ci sono solo dieci persone, potrebbe essercene una che ti cambia la vita e la carriera».

Anche l’idea che sia più facile emergere, vista la maggiore accessibilità odierna alla musica, è nient’altro che un’illusione: «Una volta era come una gara tra 100 persone: i primi dieci si facevano notare. Oggi la gara è tra 100mila. È vero, in un certo senso è più facile emergere perché ci sono più strumenti e più occasioni. Ma è anche tutto molto più affollato. Chiunque può cantare, chiunque può pubblicare un brano. E con la tecnologia attuale, anche chi ha una voce incerta può correggersi: è un po’ come nuotare col salvagente».

A impreziosire il libro c’è anche la testimonianza diretta di 14 ospiti di rilievo dal mondo della musica, artisti e addetti ai lavori, che hanno raccontato in prima persona di sé. Una miniera di consigli per i più giovani: «Ogni ospite – che fosse artista, produttore, discografico, organizzatore o speaker radiofonico – ha lasciato un messaggio concreto, nato dalla propria esperienza. Credo che anche soltanto leggere queste biografie possa insegnare tanto quanto il resto del libro».

di Federico Arduini

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