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Negrita: “La nostra generazione ha fallito”

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Dopo sette anni di silenzio discografico, i Negrita tornano oggi con “Canzoni per anni spietati”

Negrita

Negrita: “La nostra generazione ha fallito”

Dopo sette anni di silenzio discografico, i Negrita tornano oggi con “Canzoni per anni spietati”

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Negrita: “La nostra generazione ha fallito”

Dopo sette anni di silenzio discografico, i Negrita tornano oggi con “Canzoni per anni spietati”

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Dopo sette anni di silenzio discografico, i Negrita tornano oggi con “Canzoni per anni spietati”. Un concept album di nove brani che segna un ritorno potente, come già chiaro dal titolo, figlio dell’urgenza di raccontare il nostro presente con uno sguardo critico, senza compromessi. Dargli vita non è stato un processo semplice, come raccontato dalla band durante la chiacchierata negli uffici milanesi della Universal: «Dopo la pandemia non riuscivamo più a scrivere né a trovare nuove canzoni. Ci sentivamo sospesi, finché tutto si è sbloccato grazie a una scoperta inaspettata» racconta Pau, voce del gruppo. «Studiando una parte della musica americana, in particolare il folk, siamo riusciti a rimettere insieme i pezzi. I testi sgorgavano come se fossimo posseduti da un’altra identità… I pianeti si sono allineati e la musica è diventata lo spazio perfetto per accogliere le parole».

Il risultato è un disco suonato alla vecchia maniera in cui il tipico sound dei Negrita si fonde con un impianto più folk, che in alcuni episodi del disco emerge chiaramente e in altri nelle sfumature. Miracolo in tempi odierni, la spina dorsale sono le chitarre, esistono dinamiche e c’è spazio anche per assoli di diversi minuti che toccano il cuore e fanno sperare: «A livello sonoro, abbiamo preso il folk e lo abbiamo arricchito con tante influenze diverse. È un concept: se ascolti e segui i testi c’è una narrazione continua, un flusso volutamente altalenante che ti accompagna fino alla fine, lasciandoti sazio. Alla fine del viaggio capisci ciò che volevamo dire. E ciò che hai sentito ti basta per farti un’idea».

Quasi inevitabile, in un disco con tali premesse, un omaggio a chi del folk è simbolo vivente da generazioni, Bob Dylan: «Per gratitudine, abbiamo deciso di dedicargli un brano intitolato “Song to Dylan”. Nel suo primo album lui scrisse “Song to Woody”, dedicata al grande Woody Guthrie. E così abbiamo deciso di continuare questa catena, che va avanti dai primi del Novecento». Ovviamente, tutto rigorosamente in italiano: «Si è creato un equilibrio perfetto tra diversi elementi. Scriviamo in italiano e a volte adattarlo a sonorità anglosassoni può essere complicato. Stavolta però è stato tutto naturale e credo che questo si percepisca chiaramente nel risultato».

Tematicamente il disco è una sberla in faccia che sottolinea molti dei problemi del nostro tempo, dalla crescente solitudine all’odio social. Ma non manca la speranza in un futuro migliore. La prima cosa da fare però è chiara: «Ritrovare gli altri, il prossimo. Se non riusciamo in questo, abbiamo fallito» sottolinea Pau. Tra i brani più significativi spicca “Dov’è che abbiamo sbagliato”, nato per ultimo in ordine di tempo, summadell’intero progetto: «Mi sono messo a rileggere tutto e ho pensato che se questo è il frutto della mia generazione, allora abbiamo sbagliato qualcosa. La nostra generazione ha ereditato un mondo enorme, costruito e lasciatoci in dono dai nostri genitori. Un mondo che ci è stato consegnato con un’eredità culturale e sociale immensa. Eppure non siamo stati capaci di trarne una vera lezione, di comprendere fino in fondo quell’insegnamento. Il titolo della canzone e il suo sviluppo sono molto semplici. Vorrei parlare della mia generazione, ma l’unica cosa che mi viene in mente è questa domanda: dove abbiamo sbagliato?».

Dall’8 aprile i Negrita partiranno per un tour che toccherà i club di gran parte dello Stivale: «Faremo 11 date. I club sono l’ambiente che preferiamo, molto più adatti alla nostra musica rispetto alla dimensione di un palasport. Per noi sono una casa, un luogo che ha sempre ospitato un certo tipo di musica. Le pareti di un club restituiscono una pressione sonora che ha una marcia in più, creando un’atmosfera unica».

Questo il calendario delle date:

08/04/2025 – Roma – Atlantico
09/04/2025 – Napoli – Casa Della Musica
12/04/2025 – Ravenna – GNX Arena
13/04/2025 – Milano – Alcatraz
15/04/2025 – Firenze – Teatro Cartiere Carrara
16/04/2025 – Venaria (To) – Teatro Concordia
18/04/2025 – Brescia – Teatro Clerici
19/04/2025 – Padova – Gran Teatro Geox
24/04/2025 – Rovereto (TN) – Palasport
01/05/2025 – Nonantola (Mo) – Vox Club
02/05/2025 – Nonantola (Mo) – Vox Club – SOLD OUT

di Federico Arduini

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