“Noi come Tenco e Dalida”, parlano Di Michele e Nuti
“Noi come Tenco e Dalida”, parlano Di Michele e Nuti
“Noi come Tenco e Dalida”, parlano Di Michele e Nuti
Fra i dischi più interessanti usciti alla fine dello scorso anno c’è sicuramente “Una storia d’amore” di Grazia Di Michele e Giovanni Nuti. Un omaggio all’arte e alle parole di Luigi Tenco e Yolanda Gigliotti (in arte Dalida) che scava a fondo e racconta in musica la storia d’amore fra i due, oscurata dal clamore mediatico. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i due artisti per capire da dove sia nata l’idea del progetto e come ci abbiano lavorato.
«Dovevo incontrare Grazia per conoscerla dopo che aveva duettato in un brano costruito con un testo di Alda Merini» ci ha raccontato Nuti. «Durante il tragitto mi sono ricordato della richiesta che Alda mi faceva ogni volta che mi recavo da lei: “Portami tre rose rosse”. Così ho deciso di fare lo stesso con Grazia. Ero alla cassa per pagare, quando ho sentito una ‘vocina’ che mi diceva: “Proponile un progetto con canzoni di Luigi Tenco e Dalida”. Quando mi arrivano messaggi di questo tipo li ascolto sempre e ci ragiono su. Ovviamente temevo che Grazia mi avrebbe preso per pazzo: non mi conosce neanche, mi porta tre rose rosse, mi propone di fare un progetto… E invece, appena gliene ho parlato, sembrava quasi che stesse aspettando proprio la mia proposta».
«La musica di Tenco mi accompagna da sempre, fin da quando ho iniziato a suonare la chitarra e a cantare» ci dice Grazia Di Michele. «Perché ho avvertito istintivamente questa sua grande capacità di leggere nel mio animo, di sviscerare i miei sentimenti, il mio modo di guardare le relazioni con gli altri, con il mondo, con la vita. Per me Tenco è stato come un compagno di viaggio e un esempio di coerenza». Dopo aver deciso fin da subito di invertire i ruoli (Di Michele canta i brani maschili e Nuti quelli femminili), bisognava scegliere quali canzoni inserire nel progetto. Non una scelta facile: «Abbiamo optato per quelle che sentivamo più vicine al cuore» spiega lui. «Grazia ha individuato i brani di Tenco, io quelli di Dalida, un’artista che ho sempre amato molto per le sue doti di interprete e per il suo avvicinarsi alla gente senza paura di mostrare le proprie fragilità. E poi il suo carisma e quella voce da contralto mi hanno sempre molto colpito».
Un progetto senza tempo che secondo Nuti può insegnare molto alle nuove generazioni: «Luigi Tenco è stato un grande modello sia morale che musicale. I suoi testi sono ancora oggi molto attuali, costruiti in un modo così semplice da arrivare a tutti. Scriveva poesie di cui c’è bisogno in un momento come quello attuale, in cui non si fa più caso né al testo né alla musica, né alla melodia né alla voce. Sembra quasi che ormai vada bene tutto. E invece c’è bisogno di ricerca, il pubblico deve poter scegliere non soltanto quello che viene propinato dalla mattina alla sera dalle radio e dalla televisione». Fra i 18 brani che compongono il disco ci sono anche due canzoni totalmente inedite scritte a quattro mani: “Piccole e grandi cose di te” e “Per la cruna di un ago”. Dedicati al rapporto struggente e delicato che unì in un tragico destino Tenco e Dalida, impreziosiranno il repertorio di un tour: «Stiamo lavorando a uno spettacolo che includerà delle letture di lettere che ci siamo scritti fra noi, fingendo di essere nei panni di questi due grandi artisti senza tempo».
di Federico ArduiniLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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