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La Rua

Non scendiamo a compromessi, parla Daniele Incicco dei La Rua

I La Rua suoneranno nella splendida cornice dell’Argentario, nel festival “Youth! Argentario”, questa sera

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Non scendiamo a compromessi, parla Daniele Incicco dei La Rua

I La Rua suoneranno nella splendida cornice dell’Argentario, nel festival “Youth! Argentario”, questa sera

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Non scendiamo a compromessi, parla Daniele Incicco dei La Rua

I La Rua suoneranno nella splendida cornice dell’Argentario, nel festival “Youth! Argentario”, questa sera

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I La Rua suoneranno nella splendida cornice dell’Argentario, nel festival “Youth! Argentario”, questa sera

Si racconta spesso che negli ultimi anni l’Italia abbia prodotto poche band. E se indubbiamente gli esempi scarseggiano, è pur vero che qualcun altro – oltre ai Måneskin – c’è stato e c’è tuttora. Ad esempio i La Rua. In attività dal lontano 2009, hanno attraversato il panorama musicale italiano in lungo e in largo, tra talent show, Sanremo, San Marino e cambi di stile e generi. Oggi, di ritorno da un periodo di riflessione e cambiamenti, sono ripartiti con un nuovo ritmo, senza scendere a compromessi. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il frontman e autore della band, Daniele Incicco, partendo dallo stato attuale della musica italiana. 

«Penso che oggi la carenza di numeri in alcuni progetti potrebbe essere un bene, perché vorrebbe dire che non ci sono troppe furberie di mezzo. Furberie che in altri casi portano i progetti e le canzoni unicamente verso il mercato. Noi da tempo abbiamo fatto una scelta molto diversa: quella di non guardare minimamente al mercato e di non cercare la facilità dei brani» ci dice Incicco. A muovere i La Rua è una necessità: «Così com’è sempre stato nel mondo della musica, siamo guidati da qualcosa che sta più in alto rispetto al semplice dover scrivere una canzone perché arriva l’estate o perché c’è Sanremo. Cerchiamo di fare qualcosa di più nobile, che abbia a che fare con la sorgente più giusta, sana e pura, che ti dice di scrivere quando è il momento di scrivere». Una consapevolezza maturata con il tempo, ma che in parte c’è sempre stata: «Ho da sempre avuto la necessità di vivere questa esperienza con emozione e non ho mai voluto pensarla solo come un mestiere, dover scrivere soltanto perché c’era un obiettivo da raggiungere. Ora faremo i conti con il futuro, ma abbiamo sicuramente tanto passato. E il passato è uno strumento che permette di capire quello che si vuole dalla musica. Perché la musica concede molto a chi sa chiedere, a chi ha il coraggio di mostrarsi per quello che è». 

Da questi sentimenti è nata l’esperienza sul palco di Una voce per San Marino che ha visto i La Rua vincere il premio per il brano più radiofonico con la loro “Governo del cuore”: «È una canzone che ho scritto con Dario Faini e descrive la fase dell’innamoramento, quando si perde la testa e si affrontano le emozioni senza poterle governare. Parlare d’amore senza essere scontati è molto complicato. Non so se ci sono riuscito, mi auguro di riuscirci ogni volta, ma è complesso perché si parla di un sentimento talmente universale, talmente grande, che si fa fatica a non essere scontati. Ma baso tutta la mia vita sui sentimenti e non posso non cantarne».

In cantiere c’è un nuovo disco che Incicco descrive come una mezza follia: “Sono certo che potrà essere un immenso rischio, ma credo ciecamente nella musica come qualcosa di superiore a tutti i condizionamenti: non c’è nulla da raggiungere se non la propria profondità. È un disco che racconta cose realmente accadute. Un altro azzardo sarà il sound, perché utilizzeremo un sacco di chitarre. Ma credo ciecamente nelle canzoni che ho scritto e non vedo l’ora che il disco esca».

I La Rua saranno in concerto oggi al nuovo festival “Youth! Argentario”, in provincia di Grosseto. Abbiamo chiesto a Massimo Bonelli, direttore artistico della manifestazione, da dove sia nata l’idea e perché la scelta dell’Argentario: «Il festival si terrà in due periodi cruciali per il turismo locale, a metà luglio e nell’ultimo weekend di agosto. L’idea è nata dal tentativo di stimolare l’incontro tra nuovi e interessanti artisti della scena nazionale e promettenti musicisti di quella locale, offrendo così al pubblico sei serate estive godibili e musicalmente stimolanti. In prospettiva, mi piacerebbe che questo evento diventasse un appuntamento fisso e rilevante del luogo, un brand in grado di arricchire con musica di qualità e spessore l’estate di questa location incredibile».

di Federico Arduini

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