Óscar Murillo: “In Venezuela oltre 2.600 arresti politici dopo il voto”
Óscar Murillo, che dal 2023 è direttore di Provea: una Ong per la difesa dei diritti umani fondata nel 1988, ci ha raccontato la situazione in Venezuela

Óscar Murillo: “In Venezuela oltre 2.600 arresti politici dopo il voto”
Óscar Murillo, che dal 2023 è direttore di Provea: una Ong per la difesa dei diritti umani fondata nel 1988, ci ha raccontato la situazione in Venezuela
Óscar Murillo: “In Venezuela oltre 2.600 arresti politici dopo il voto”
Óscar Murillo, che dal 2023 è direttore di Provea: una Ong per la difesa dei diritti umani fondata nel 1988, ci ha raccontato la situazione in Venezuela
Un anno fa, il 28 luglio 2024, sono state svolte in Venezuela elezioni presidenziali che l’opposizione (esibendo i verbali) dimostrò di avere vinto e il cui esito venne falsificato dal regime. Da allora ci sono stati altri due turni elettorali, in cui l’assenteismo è stato massiccio. Nel frattempo il regime si è blindato grazie a una ondata repressiva di cui è stato vittima anche il cooperante italiano Alberto Trentini, detenuto dal 15 novembre. Nel periodo precedente e successivo alle ultime elezioni è diventato addirittura difficilissimo comunicare tramite WhatsApp o email con i membri dell’opposizione venezuelana: alcuni ammettono apertamente di aver paura di essere identificati e arrestati.
Ce lo conferma il giornalista Óscar Murillo, che dal 2023 è direttore di Provea: una Ong per la difesa dei diritti umani fondata nel 1988, che Hugo Chávez a suo tempo aveva lodato e ringraziato ma che ora il presidente Nicolás Maduro ha catalogato come “nemica del popolo”. «Dal gennaio 2024, quando il governo ha rilanciato il cosiddetto “Piano Furia Bolivariana”, sono drasticamente aumentati gli arresti di attivisti sociali e politici ‘colpevoli’ di aver espresso pubblicamente le proprie opinioni o aver partecipato ad attività classificate o percepite come di opposizione dalle autorità» ci dice.
«Prima delle elezioni del 28 luglio oltre 70 attivisti politici legati alla campagna dell’opposizione erano stati arrestati, ma dopo il voto la situazione si è aggravata a tal punto che entro la fine dell’anno erano stati arrestati più di 2.600 membri dell’opposizione, manifestanti pacifici e attivisti sociali. In molti casi le prove presentate dai pubblici ministeri includevano messaggi WhatsApp inviati dai detenuti, sia in gruppo che individualmente. L’uso da parte del governo di nuove tecnologie di sorveglianza e controllo impedisce così a gran parte della società di esprimersi, anche negli spazi più intimi».
Poco fa Maduro ha rilasciato prigionieri statunitensi in cambio di connazionali deportati dagli Stati Uniti a El Salvador: questi ultimi sono stati poi rimpatriati in Venezuela e la licenza di estrazione petrolifera a favore dell’americana Chevron è stata successivamente rinnovata. «Ci sono stati diversi livelli di negoziazione politica tra i due governi. Un dato naturale e logico in situazioni come questa, dove le relazioni tra i due Paesi sono tese da così tanto tempo e dove, nonostante tutto, persistono interessi commerciali ed energetici» osserva Murillo. «Tuttavia, crediamo che il fulcro di qualsiasi negoziazione debba essere incentrato sul rispetto dei diritti umani, sulla dignità delle persone e sul ripristino della democrazia in Venezuela».
Gli chiediamo se Trump stia rafforzando o indebolendo Maduro. «Si tratta di una situazione ambigua. Da un lato il capo della Sicurezza interna ha dichiarato mesi fa che la situazione in Venezuela era migliorata, giustificando così la politica anti-immigrazione del presidente Trump e l’espulsione dei venezuelani, inclusa la detenzione e la possibile espulsione di richiedenti asilo e rifugiati. Ma dall’altro lato alcuni portavoce del governo statunitense e rappresentanti del Partito repubblicano continuano a denunciare la crisi dei diritti umani e l’assenza di democrazia nel Paese. Insistiamo pertanto sul fatto che solo uno sforzo concertato della comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, può contribuire a superare la crisi venezuelana» conclude Murillo.
di Maurizio Stefanini
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- Tag: esteri, personaggi
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