Stefano Senardi: “Per il Tenco la musica non ha aggettivi”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano Senardi sul presente e sul futuro del Premio Tenco e sul suo libro “La musica è un lampo”
Stefano Senardi: “Per il Tenco la musica non ha aggettivi”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano Senardi sul presente e sul futuro del Premio Tenco e sul suo libro “La musica è un lampo”
Stefano Senardi: “Per il Tenco la musica non ha aggettivi”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano Senardi sul presente e sul futuro del Premio Tenco e sul suo libro “La musica è un lampo”
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano Senardi sul presente e sul futuro del Premio Tenco e sul suo libro “La musica è un lampo”
Si è conclusa da qualche settimana la cinquantesima edizione del Premio Tenco, la rassegna dedicata alla canzone d’autore italiana, tenutasi come di consueto nel cuore di Sanremo. Un’edizione di indubbio successo, testimoniato dall’interesse sempre crescente di stampa e pubblico, oltre che dai nomi di prim’ordine premiati o ospiti sul palco, da Bennato a Bersani, da Molinari a Cristicchi, come ci conferma Stefano Senardi nella nostra chiacchierata, membro del direttivo del Club Tenco e storico discografico. Un risultato raggiunto nonostante le difficoltà nel trovare ogni anno i fondi, figlio di un cambiamento di direzione e prospettiva: “Il Premio Tenco esiste dal 1974 ed è una non profit, per cui chi ci lavora lo fa gratuitamente. A volte ci mettiamo anche qualcosa di nostro. Ma al di là di questo, sta cambiando, per fortuna. Io sono sempre stato un fautore del cambiamento, spingo sempre in avanti. Per me il Tenco è ripartito un po’ da quello che insieme a Sergio Sacchi, il direttore artistico, e il compianto Sergio Staino, che allora era il nostro presidente, abbiamo deciso: proporre un Tenco che partisse dall’idea che la musica di cui ci occupiamo non debba avere aggettivi”.
E le differenze rispetto al passato si vedono tutte, anche nei premiati: “Abbiamo fatto dei passi in avanti, anche con le Targhe Tenco, che sono votate da questa Academy numerosissima, quasi 300 votanti di addetti ai lavori e i giornalisti, che ci stanno seguendo in questo cambiamento; infatti, le Targhe le hanno vinte Marracash, Madame, Benvegnù, finalmente Diodato, e poi la Ridolfi, un’artista straordinaria, e la Molinari, grandissima interprete. Mi sembra che ci stiamo spostando su una generazione più giovane, e questo mi riempie di gioia, ci dà prospettive per il futuro”. E a chi si chiede perché ci sia poca trap, Senardi risponde: “Al Tenco effettivamente non c’è un grande passaggio di artisti che fanno trap o generi vicini. Non saprei dirti perché, non è una nostra preclusione, ma penso che siano gli stessi artisti trap a non essere interessati a noi. La nostra apertura ormai è a 360 gradi”.
Ma le novità non sono finite qui. Tra gli obiettivi del Club Tenco, oltre a difendere e aiutare ad emergere i nuovi cantautori – proprio su queste pagine abbiamo scritto del primo incontro nazionale delle rassegne e dei premi italiani di canzone d’autore, un successo – c’è sicuramente quello di preservare la tradizione della nostra canzone d’autore e divulgarla anche presso i più giovani: “Abbiamo fatto, per la quarta volta, una masterclass il cui successo è straordinario: 1200 ragazzi al Teatro Ariston hanno ascoltato la storia di Pino Daniele raccontata da me e Carmine Aymone, oltre che da Tullio De Piscopo e Fausta Vetere. Vedere per quasi due ore 1200 ragazzi attentissimi ad ascoltare la storia di questo giovane dei bassi napoletani, che diventò una star e uno degli artisti più importanti della scena italiana e internazionale, è stato molto emozionante. Nessuno ha parlato. Hanno partecipato battendo le mani, ridendo, attentissimi, e nessuno ha preso in mano il telefonino per due ore. Il 4 gennaio con usciremo con Eagle Pictures con il film “Pino Daniele – Nero a metà”, in occasione del 10º anniversario della sua morte. Sarà un evento speciale in sala, e per me è stato emozionante confrontarmi con tanti giovani e vedere quanto sia ancora importante la figura di Pino”.
E Senardi, che è uno dei produttori discografici più importanti della musica italiana, la storia della nostra musica l’ha vista e vissuta in prima persona, raccogliendo in un libro intitolato “La musica è un lampo” decine di aneddoti, storie e racconti: “L’ho scritto perché, durante un trasloco, mi sono ritrovato tra le mani centinaia di biglietti, raccolti dagli anni ’70 fino ad oggi. Volevo conservarli, non riuscivo a liberarmene. Poi ho iniziato a fare delle recensioni sui concerti, e così è nato un racconto che parla di com’eravamo e di come è nata la mia passione. Ne sono molto orgoglioso, senza falsa modestia. È un momento della mia vita, per tanti motivi, in cui sento il dovere di fare qualcosa affinché questa bellezza del passato non vada perduta e venga trasmessa la passione che ne deriva. È una mia esigenza, quasi terapeutica”.
Senardi, giovedì 14 novembre alle ore 21.00, sarà protagonista all’Apollo Club di Milano (via Giosuè Borsi 9/2) insieme a Luca De Gennaro di “Book Music Party – Ogni libro è un ottimo pretesto per fare festa”, un evento unico che unisce cultura e musica nell’ambito di BookCity Milano.
Il 22 novembre alle ore 18.30 presso Detune (via Felice Casati, 24) Senardi parteciperà alla Milano Music week con “NUN: la festa dei 25 anni“, una celebrazione per il 25º anniversario della sua storica etichetta indipendente, la Nun Entertainment. La serata sarà condotta da Luca De Gennaro e vedrà la partecipazione di Luca Fantacone, Christina Iredale, Simonetta Simonetto, Pietro Monti, Stefano Pierini e Marion Pessina.
di Federico Arduini
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Tag: musica, spettacoli
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