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Shi Wule in concerto in Italia: “La musica è un ponte per la pace”

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L’atmosfera che accompagna il Maestro Shi Wule è quella di una calma profonda, di una presenza che sembra già racchiudere l’essenza stessa della musica che dirige

Shi Wule

Shi Wule in concerto in Italia: “La musica è un ponte per la pace”

L’atmosfera che accompagna il Maestro Shi Wule è quella di una calma profonda, di una presenza che sembra già racchiudere l’essenza stessa della musica che dirige

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Shi Wule in concerto in Italia: “La musica è un ponte per la pace”

L’atmosfera che accompagna il Maestro Shi Wule è quella di una calma profonda, di una presenza che sembra già racchiudere l’essenza stessa della musica che dirige

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L’atmosfera che accompagna il Maestro Shi Wule è quella di una calma profonda, di una presenza che sembra già racchiudere l’essenza stessa della musica che dirige. A pochi giorni dall’inizio del tour italiano della Wule Symphony Orchestra, la più grande compagnia musicale di monaci Chan del mondo, abbiamo incontrato il Maestro qualche giorno fa a Milano.

Il suo ensemble, formato da musicisti che uniscono disciplina spirituale e virtuosismo artistico, porterà in Italia uno spettacolo che si annuncia come un viaggio unico tra musica, danza e meditazione Zen.
Diviso in tre parti, il concerto condurrà il pubblico in un percorso di incontro tra culture e anime, dove l’Oriente e l’Occidente si fonderanno in un dialogo armonico.

L’intero concerto si svolgerà in un’atmosfera di serenità e solennità, in cui ogni nota e movimento sono espressione naturale del mondo interiore dei maestri Zen. Uno spettacolo unico che celebra la pace, l’empatia e l’armonia attraverso il linguaggio universale della musica.

Al concerto del 12 ottobre di Milano prenderà parte il tenore, baritono e direttore d’orchestra Placido Domingo che, al termine della serata, riceverà il “2025 Wule World Peace Culture Award.

Per cominciare, ho letto la presentazione dello spettacolo e mi ha colpito molto il fatto che racchiuda diverse anime, diverse forme d’arte. C’è musica, ma anche danza, immagini, spiritualità… Mi incuriosisce sapere come riuscirete a far convivere in modo armonico tutte queste espressioni artistiche sullo stesso palco.

Tutto si può riassumere in una parola: meditazione. È il filo conduttore che lega ogni parte dello spettacolo.

Il valore profondo che lei attribuisce alla musica. Mi chiedo da dove nasca questa sua visione, perché è evidente che per lei la musica non è solo arte, ma anche una forma di vita, un ponte spirituale.

Sì, per me la musica è il ponte della meditazione, ma anche il ponte della pace.
Attraverso la musica si può sconfiggere la violenza: la musica ha un potere di influenza enorme, può toccare i cuori e rendere le persone più umane. Io credo che la musica riuscirà ancora a svolgere un grande ruolo nel costruire la pace.

Cosa significa per lei portare uno spettacolo di questo genere, con questo messaggio di pace, in un momento storico così difficile?

È una responsabilità, ma anche una speranza. La musica ha il potere di unire, di abbattere le barriere, di far riscoprire l’umanità che tutti abbiamo dentro.

A proposito della serata di Milano, ci sarà un ospite d’eccezione: Plácido Domingo. Come è nata l’idea di premiarlo e qual è il suo ruolo nella serata?

Conoscevo già Domingo da tempo, avevo ascoltato molte sue esecuzioni. È stato anche grazie a lui che mi sono interessato al vinile, che prima non conoscevo bene e che lui ha sempre utilizzato per i suoi lavori. Da qui è nata la nostra collaborazione e la decisione di rendergli omaggio.

In effetti, questo progetto mette in dialogo mondi diversi: l’Oriente e l’Occidente, con repertori che spaziano dalla musica classica a sonorità più spirituali. Come avete scelto cosa eseguire, considerando la vastità del repertorio a disposizione?

Abbiamo scelto brani che rappresentano il meglio dei due universi musicali. Perché la verità è che la musica, sia orientale che occidentale, nasce sempre dall’amore e dalla benevolenza. Non esistono barriere reali tra le culture, e il concerto vuole proprio dimostrare questo: che la musica è universale.

Questa è la seconda volta che venite in Italia, giusto? Come vi siete trovati lo scorso anno, e quanto ha influito quell’esperienza sulla decisione di tornare?

Amo profondamente l’Italia e il popolo italiano. Fin da bambino ho ammirato l’arte italiana: le pitture, le sculture, le opere. L’anno scorso, durante il tour, sono rimasto colpito dai paesaggi e dall’urbanistica: davvero pittoreschi. È stato uno dei motivi per cui ho deciso di tornare.

Mi ricordo che una delle tappe precedenti fu a Roma, e poi Milano, Verona

Fummo accolti da un arcobaleno enorme e bellissimo, un simbolo di buon auspicio. È stato un momento bellissimo, un segno positivo. Per noi è stato come una benedizione.

Queste le date dei concerti, organizzate dal critico musicale e mediatore culturale tra Italia e Cina Sean White:

12 ottobre al Conservatorio di MILANO – Via Conservatorio, 12 (ore 20.30)
23 ottobre al Teatro Duse di BOLOGNA  Via Cartoleria, 42 (ore 20.30)
24 ottobre al Teatro Sociale di TRENTO – Via Paolo Oss Mazzurana 19 (ore 20:30)
25 ottobre al Teatro del Parco Comunale di FOLLO (La Spezia) – Via A. De Gasperi – Piana Battolla (ore 21.00)
27 ottobre presso Scuola Grande San Giovanni Evangelista a VENEZIA – Via San Polo, 2454 (ore 18.00)
30 ottobre al Teatro Malibran di VENEZIA – Via Campiello del Teatro, 5873 (ore 20.00)

Per lo spettacolo di Milano, l’ingresso è solo su prenotazione con donazione libera, fino a esaurimento posti, da effettuare al seguente link: https://shorturl.at/q98Oi. Per le altre date, l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria, da effettuare inviando un’e-mail ainfochinamusic@gmail.com, indicando nominativola data del concerto a cui si vuole partecipare, il numero di persone ed eventuali donazioni volontarie.

di Federico Arduini

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