Almeno tre persone sono intrappolate sotto le macerie dopo che un missile balistico russo ha sventrato un condominio nel centro di Kramatorsk.
In centinaia tra poliziotti, vigili del fuoco e militari accorsi sulla scena creano una catena umana per sgombrare i detriti della palazzina, i pesanti calcinacci premono l’uno sopra l’altro sui corpi dei civili intrappolati.
Per capire se ci sono segni di vita le operazioni vengono interrotte, si rimane in silenzio per sentire un qualunque suono proveniente da sotto le macerie. Invano.
Dopo poche ore la prima vittima viene accertata. Una donna di circa 50anni è morta sul colpo, altre 2 persone verranno trovate senza vita poco dopo.
Le ricerche continuano per ore. E sul luogo dell’attacco si contano quasi 300 soccorritori.
“Mio marito è qui come volontario, abbiamo sentito il rumore dell’esplosione mentre eravamo in strada e ci siamo precipitati”, spiega una giovane ragazza accorsa sul posto.
Gli intervalli di silenzio sono sempre più frequenti ma delle maceri non emergono segni di vita. L’unico rumore ben udibile arriva dal cielo la sirena anti aerea suona nel bel mezzo delle ricerche e i vigili del fuoco sono costretti in pochi minuti ad allontanarsi dall’area in caso di un secondo attacco.
Riprenderanno a scavare alle prime luci dell’alba, non più per cercare un superstite ma l’ennesimo dei molti civili innocenti che hanno perso la vita dall’inizio della guerra
Servizio dall’Ucraina di Francesco Maviglia