“Quando ci dicevano: voi donne contaminate la toga!”
Intervista a Ilaria Li Vigni, autrice del libro “Donne e potere di fare”, avvocata esperta in politiche di genere
Negli Stati Uniti segnali di vittoria per la parità di genere. Il gender gap, che ancora oggi a parità di ruolo vede le donne guadagnare meno rispetto ai colleghi maschi, nella Grande Mela è memoria del passato. Non solo New York, ma anche Los Angeles, Washington e altre città metropolitane americane hanno colmato il divario salariale, tanto che alcune lavoratrici guadagnano più dei colleghi. Buone notizie anche dall’Italia con un’altra donna ai vertici. Claudia Parzani, top manager, madre di tre femmine, presidente di Allianz Italia e Senior partner dello studio legale Linklaters, dal 27 aprile 2022 è la nuova presidente di Borsa Italiana.
Ma siamo ancora lontani dai traguardi raggiunti negli USA. Per sensibilizzare l’opinione pubblica Ilaria Li Vigni avvocata di Milano, esperta in politiche di genere, ha scritto il libro libro “Donne e potere di fare” – Presenza e azione femminile di oggi”, edito da Franco Angeli.
In Italia si sta definendo lentamente la mappa di un nuovo potere femminile. Il tassello fondamentale di questo sviluppo è il “fare”: donne pragmatiche che hanno concretamente apportato delle modifiche all’interno della società e ai vertici di importanti cariche politiche. Non è facile, ma rispetto a molti anni fa sono stati fatti passi in avanti. “Quando per la prima volta una donna chiese di essere iscritta all’albo degli avvocati la risposta fu ‘La leggiadria di una donna può contaminare la toga’ – spiega il legale – La stessa magistratura, infatti, si aprì alle donne negli anni ’60”. È solo dal 2015 che il numero totale di donne presenti in magistratura ha superato quello degli uomini.
La lunga marcia delle donne c’è stata ed è attualmente in corsa, una presenza femminile in aumento che necessita però di piccoli accorgimenti, ma determinanti, nel cambiamento sociale ed economico al quale stiamo assistendo. “Vorrei che le donne facessero squadra” dice la Li Vigni: “Le donne al vertice devono fungere da ‘ascensore sociale’ e cioè creare quel networking già attivo nel settore maschile. E soprattutto non bisogna mai abbassare la guardia – continua l’esperta – Alle donne dico: “Osate di più, chiedete, non tirate sempre il freno a mano, e soprattutto credete in voi stesse”.
di Claudia Burgio
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!