Scelte etiche, parla Luca Zaia
“Nelle ultime settimane la Regione Veneto si è adoperata perché venisse assicurato un accompagnamento al fine vita”, Zaia si racconta a Voci e Storie a Porto Cervo
È l’autonomia il sogno di un’intera vita politica. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – ospite della seconda edizione della kermesse “Voci e storie a Porto Cervo”, organizzata da “La Ragione” – non mostra mai dubbi quando ne parla: «Quello che viene sempre ripetuto contro l’autonomia differenziata è noto, sono obiezioni trite e ritrite, paure insensate. Lo ripeto: l’autonomia la si può fare per scelta – come auspico – o per necessità, perché lo Stato non funziona, non controlla le spese, non riesce a garantire gli stessi servizi a tutti i cittadini. Autonomia è responsabilità, anche e soprattutto dei soldi che mi vengono affidati per gestire sanità e servizi, delle spese da sostenere e degli sprechi da evitare». Per il rispetto del principio costituzionale dei servizi e delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale è stato individuato lo strumento dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), che dovrà accompagnare il varo del ddl Calderoli sull’autonomia licenziato dal governo.
«Una volta definiti, tutte le Regioni sapranno cosa potrà costare un determinato servizio o prestazione. Sono a capo di una Regione che spende tantissimo per la sanità e per curare gli italiani che si mettono in viaggio per farsi visitare od operare da noi. Curiamo tutti e senza chieder nulla, ma è una vergogna che questo accada. Che tanti cittadini debbano mettersi in aereo o in treno perché non si fidano della sanità vicino casa».
Quanto ai tempi della definizione dei Lep e dell’approvazione del ddl sull’autonomia, Zaia non ha dubbi: «Si può approvare prima il disegno di legge e dopo definire i Lep, perché questi ultimi sono comunque previsti entro fine 2023 e arriveranno con la manovra economica in autunno. Quindi nessun problema a posticiparli» sottolinea. Luca Zaia nega di avere programmi per il futuro: «A causa di una legge nazionale che prevede il limite dei due mandati (lui peraltro è già al terzo, ndr.) non potrò ricandidarmi. Vedremo se ci saranno novità legislative, ma il mio futuro è comunque l’autonomia e i Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026». E a proposito di questi, «purtroppo sono costretto a sentire di ritardi, affanni, allarmi per il rispetto dei tempi e delle scadenze di un’occasione straordinaria per il Veneto e tutto il Paese. È incredibile come si ripetano sempre gli stessi errori». L’ombra della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina si allunga inevitabilmente anche su questa estate: «Non c’è alcuna discussione su chi sia l’aggressore, chi l’aggredito e a chi debba andare tutto il nostro sostegno e aiuto. Siamo e resteremo con l’Ucraina» scandisce il presidente. «Detto questo, dov’è la diplomazia? Colgo il rischio dell’assuefazione alla guerra». Quanto alla polemica scoppiata per la lectio magistralis di Alessandro Orsini nel palazzo del Consiglio regionale del Veneto, Zaia ne prende le distanze con freddezza: «Il Consiglio regionale è un organismo dalla piena autonomia. Non sapevo assolutamente nulla di questa iniziativa». I temi su cui si spende da anni sono quelli etici: «Nelle ultime settimane la Regione Veneto si è adoperata perché alla signora Gloria (nome di fantasia, ndr.) venisse assicurato un accompagnamento al fine vita. Detesto sentir parlare di “suicidio assistito”: sono temi di straordinaria delicatezza, ma proprio per questo è dovere di un amministratore farsene carico. C’è una sentenza della Corte costituzionale molto chiara sul caso di Dj Fabo.
Quello che trovo scandaloso è la latitanza del Parlamento» sottolinea. «Com’è mai possibile che in pieno Terzo millennio si rifugga dall’affrontare i temi etici
nell’unico luogo deputato – il Parlamento – preferendo affidarsi alle sentenze della magistratura? Non si può procedere in questo modo».
Di Fulvio Giuliani
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Tag: interviste, Italia
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