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Urso “Italia e Francia insieme per riformare politica industriale Ue”

11 Febbraio 2025

Urso “Italia e Francia insieme per riformare politica industriale Ue”

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato a Parigi, a margine del Vertice sull’Intelligenza Artificiale, il ministro per l’Industria e l’Energia della Francia, Marc Ferracci. Si tratta del sesto incontro tra i due ministri in pochi mesi, a conferma di una collaborazione sempre più stretta tra Italia e Francia su dossier strategici per il futuro dell’industria europea. Sinergia che troverà conferma anche nella prossima riunione Italia-Francia sui temi industriali nell’ambito del Trattato del Quirinale, che si terrà a Parigi, dopo quella che si tenne a Roma nel marzo del 2023.
Al centro dell’incontro i temi di politica industriale europea e la cooperazione tra imprese italiane e francesi nei settori strategici. Urso e Ferracci hanno raggiunto una piena intesa sulla urgenza di rivedere i meccanismi del CBAM per rendere sostenibile l’industria europea nella sfida della decarbonizzazione, con particolare attenzione ai settori energivori come la siderurgia e la chimica. Italia e Francia presenteranno una richiesta congiunta affinchè il tema venga inserito come punto pieno nell’agenda della prossima riunione del Consiglio Competitività del 6 marzo così da trovare adeguata rispondenza nel “Clean industrial deal” e nei documenti di settore che saranno predisposti dalla Conmissione nel mese di marzo. “I nostri Paesi condividono la necessità di rivedere subito il CBAM per garantire la competitività della nostra industria nella sfida della decarbonizzazione”, ha affermato Urso.
“Non possiamo permettere che settori strategici europei, come la siderurgia e la chimica, che sono fondamentali per la nostra autonomia industriale e per la tenuta economica del continente, vengano penalizzati da un sistema che non tiene conto delle reali condizioni di competitività globale. Il contesto geopolitico impone all’Europa di non dipendere da attori esterni per materiali e tecnologie essenziali. E’ quindi cruciale correggere il CBAM affinchè sia uno strumento realmente efficace, capace di proteggere la produzione industriale europea e al contempo incentivare una transizione sostenibile nei fatti, non solo nei principi”.
Nel confronto, ampio spazio è stato dedicato anche al settore automotive. Urso ha ribadito l’importanza che il dialogo strategico avviato dalla Commissione Europea vada nella giusta direzione, con un approccio basato sulla neutralità tecnologica, e quindi la possibilità di utilizzare anche i biocarburanti dopo il 2035. “Occorre rimuovere subito l’ostacolo delle multe – una vera follia! – ma nel contesto di una strategia di riforma complessiva che può prevedere anche tappe diverse, ma tutte necessarie garantire la sostenibilità delle imprese europee. La revisione generale va fatta ora, non bastano misure tampone” ha affermato Urso.
Il tema dell’approvvigionamento di materie prime critiche e della costruzione di gigafactory in Europa è stato un altro punto centrale della discussione. “Si tratta di una questione di sicurezza economica e strategica. Se rimandiamo oggi il problema, lo affronteremo più avanti in condizioni ancora peggiori” ha sottolineato Urso.
I due ministri hanno affrontato il tema della chimica, settore che entrambi i Paesi vogliono salvaguardare e valorizzare in Europa, a fronte delle sfide della decarbonizzazione. “Abbiamo l’urgenza di chiarire il quadro normativo a livello europeo, con l’obiettivo di rendere più competitivo il settore e preservarne il ruolo strategico”.
Nella discussione è stato affrontato infine il tema delle politiche spaziali, con un focus su IRIS2 e sulla necessità che l’Europa acceleri nella sfida competitiva con gli altri grandi attori globali. “L’Europa è in ritardo nello sviluppo delle proprie infrastrutture spaziali, mentre Stati Uniti e Cina stanno avanzando rapidamente”, ha sottolineato Urso. “Quando il programma IRIS² sarà pienamente operativo, l’Europa avrà circa 290 satelliti in orbita bassa, mentre gli Stati Uniti ne avranno già oltre 40.000. Questo gap va colmato con una visione chiara e investimenti adeguati, se vogliamo garantire autonomia strategica e leadership tecnologica nel settore – ha concluso Urso -. E in questo contesto la cooperazione tra Italia e Francia è assolutamente fondamentale”.

– Foto ufficio stampa Mimit –

(ITALPRESS).

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