Medicina sistemica integrata, nuovo approccio con al centro i pazienti
ROMA (ITALPRESS) – La malattia non nasce all’improvviso, ma è spesso il risultato di uno squilibrio nei meccanismi vitali dell’organismo. Per indagare e comprendere questi processi è fondamentale un approccio che pone al centro l’individuo nella sua unicità e interezza biologica, emotiva e relazionale. La medicina sistemica integrata unisce conoscenze mediche tradizionali a strumenti della medicina biologica e funzionale per sostenere l’equilibrio naturale del corpo, favorire i processi di autoguarigione e prevenire la comparsa di disturbi cronici. L’obiettivo, insomma, è quello di curare la salute per stare bene il più a lungo possibile. Se e quando la malattia insorge, questo approccio permette di affrontarla in modo più efficace, sostenendo la naturale capacità di adattamento e rigenerazione dell’organismo, corpo e mente. “Quando c’è già la malattia, non è più prevenzione: è già troppo tardi. Oggi abbiamo degli strumenti per poter arrivare a comprendere molto prima e fare in modo che la malattia non si verifichi. Bisogna prendere le persone quando sono relativamente sane e portarle a rafforzare lo stato di salute”. Lo ha detto Paolo Tordiglione, specialista in Anestesiologia e rianimazione, dirigente medico presso il Policlinico Umberto I di Roma e dottore di ricerca in neuroscienze presso l’Università della Sapienza di Roma, intervistato per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
col3/gsl
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