Anche Picasso nel tritacarne della cancel culture
Anche Picasso nel tritacarne della cancel culture
Anche Picasso nel tritacarne della cancel culture
Roald Dahl, Enid Blyton, Ian Fleming, J. K. Rowling. E ancora, i capolavori di Agatha Christie e il già bersagliato “Via col vento”. Il politicamente corretto è il vero rivale di arte e cultura, con il tritacarne della cancel culture sempre in azione e il buonismo dilagante destinato a reprimere qualsivoglia ambizione. L’ultima offensiva dei talebani dell’ideologia woke ha chiamato in causa uno degli artisti più influenti del XX secolo: Pablo Picasso.
13mila tra dipinti e disegni, oltre 100mila tra incisioni e litografie, più di 300 sculture: il genio di Malaga è conosciuto in tutto il mondo per la sua arte audace e trasgressiva, in grado di tracciare un solco tra la tradizione dell’Ottocento e l’arte contemporanea. Ancora oggi punto di riferimento per tanti pittori, Picasso ha un’importanza incontrovertibile per il suo linguaggio rivoluzionario e per la costante innovazione formale e stilistica.
Ma c’è anche chi, sul quotidiano “The Guardian”, definisce il pittore spagnolo «un mostruoso misogino». Oppure, come il critico d’arte inglese Adrian Searle, lo descrive come «vampiro, macho andaluso, manipolatore carismatico, sociopatico e narcisista». A suo avviso, «se non fosse per la sua arte, Picasso sarebbe ricordato come un mostro che ha trattato le donne in modo terribile». Il titolo dell’articolo apparso sul tabloid britannico è emblematico: «È tempo di cancellare Picasso». Follia allo stato puro. Ma non è tutto: secondo quanto confidato dall’esperta Elizabeth Cowling, molti studenti dei dipartimenti di storia dell’arte chiederebbero ai professori di non trattare la biografia e l’opera del fondatore del cubismo.
Picasso è stato un genio carismatico, sicuramente testardo ed egocentrico, con una grande passione per le donne. Due mogli, tante amanti, decine di storie tormentate. Il grande errore – secondo certi soloni – è stato ostentare la sua vita privata e vantarsi della sua sessualità. Sagre del moralismo a parte, le donne nell’arte di Picasso sono state un veicolo espressivo per emozioni universali. Ma il tema è in realtà un altro: nel 2023 c’è chi ancora non riesce a fare una netta distinzione fra l’uomo e l’artista. La storia dell’arte è ricca di artisti che hanno commesso dei crimini – spesso anche orrendi – ma non per questo abbiamo smesso di prendere in considerazione e ammirare le opere che hanno prodotto. Con buona pace degli alfieri del politically correct.
di Massimo Balsamo
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